Attualità
Gli spagnoli pagano un conto salato per l’ortofrutta
In Gdo aumenti a doppia cifra: ecco i prodotti che hanno subito i rincari maggiori
Se l’inflazione dei prodotti ortofrutticoli italiani in Gdo ha dominato sulle pagine dei media nazionali durante la prima ondata di Coronavirus, è il caso di ampliare la valutazione anche alle catene oltreconfine. E se il prodotto spagnolo da sempre fa rima con prezzi bassi, ora anche il Paese iberico ha modificato il registro e le quotazioni più alte riguardano frutta e verdura.
Un reparto ortofrutta di Eroski
Come riporta un dossier realizzato dal quotidiano spagnolo El País (clicca qui per approfondire), il prodotto alimentare che ha registrato la crescita di prezzo maggiore è rappresento dalle arance da tavola, le cui quotazioni sono aumentate del 46% rispetto allo scorso anno.
Sul podio rientrano anche il cavolfiore (il cui prezzo è aumentato del 40%) e i limoni (in salita del 38%). Seguono le pere, con quotazioni in crescita del 34% e i kiwi, che registrano un aumento del 30%.
Tra le referenze più convenienti, rientrano tutti i prodotti private label, le cui quotazioni hanno registrato un aumento di appena l’1,4%.
Un reparto ortofrutta di Mercadona
Lo studio riporta anche un dato dell’organizzazione dei consumatori Ocu, secondo cui le famiglie spagnole hanno speso un 2,8% in più per riempire il carrello rispetto all’anno scorso.
In particolare, tra le catene spagnole che più di tutte hanno ritoccato i prezzi al rialzo, si ritrovano Mercadona, Supersole, Center ed Eroski: qui le quotazioni sono salite di un 3,5%. Ad abbassare i prezzi solo Carrefour e i supermercati Carrefour Market, nonostante le catene più economiche siano state Alcampo e Supeco.
Il rapporto, che mette in relazione questi aumenti all '"impatto del coronavirus", stima una spesa familiare annua di 5150 euro.