«Uva da tavola, dobbiamo comunicarla di più»

Lonigro Group evidenzia le potenzialità del frutto con un nuovo packaging green

«Uva da tavola, dobbiamo comunicarla di più»
La conoscenza di un prodotto parte dalla sua comunicazione. E quando questa è assente, si rischia di perdere valori fondamentali. La stessa cosa sta succedendo all’uva da tavola, secondo Francesca Lonigro della Lonigro Group, azienda di Noicattaro (Bari) specializzata nella produzione e nella commercializzazione del frutto in tutta Europa.

“L’uva da tavola è mal comunicata – spiega a Italiafruit News – non tutti conoscono le sue proprietà nutrizionali e i benefici che il suo consumo apporta all’organismo. Per questo motivo durante l’epidemia sono aumentati i consumi di altri prodotti ortofrutticoli ma non quelli dell’uva. Oggigiorno tutto quello che non viene comunicato, finisce per non esistere”.



E aggiunge: “L’uva da tavola è un frutto costoso, forse anche per questo i consumatori hanno preferito altri prodotti. Ma se fossero stati informati sui benefici, allora probabilmente sarebbero stati disposti a spendere qualcosa in più per acquistare un prodotto salutare e gustoso. In questa stagione di incertezza, la comunicazione è alla base di tutto. Sono fiduciosa che questo aspetto si possa sviluppare a breve ed è lo stesso obiettivo della Commissione dell’uva da tavola, di cui faccio parte”.

Alla vigilia della chiusura della stagione, con le ultime pedane in cella, Lonigro commenta: “Anche se in generale è mancato il 20-30% di produzione rispetto agli anni passati, la qualità è stata ottima soprattutto per le primizie. Sull’uva Vittoria abbiamo avuto un’annata davvero ottima, mentre per la Black Magic abbiamo avuto qualche difficoltà. In generale quest’anno i grappoli sembravano ben formati con acinature grandi ma in realtà erano vuoti e pesavano meno del previsto”.



Considerate anche le forniture provenienti dai produttori privati, l’azienda è riuscita comunque a soddisfare le esigenze di mercato. “I prodotti hanno avuto un andamento costante da giugno fino a settembre, anche perché in quel periodo sembrava che il virus fosse in diminuzione – commenta l’operatrice – situazione che si è tradotta in una domanda costante da parte delle catene distributive”.
Abbiamo iniziato a risentirne solo quando la linea dei contagi ha iniziato ad alzarsi soprattutto in Polonia ed Olanda – continua – L’uva da tavola è un frutto prezioso che deve subire trattamenti speciali e i tempi di conservazione non sono lunghissimi, per questi motivi le catene distributive estere hanno rallentato gli ordini. Le nostre merci hanno continuato a viaggiare tranquillamente anche quando alcuni Paesi hanno chiuso i loro confini ma è difficile lavorare in una situazione di timore generale e il numero di camion ritirati è notevolmente calato”.

Un packaging personalizzato per metterci la faccia



A partire da questa campagna, l’azienda ha inserito nuovi packaging in carta totalmente ecosostenibili riportanti la foto di Francesca Lonigro, che commenta: “Nonostante le responsabilità, ho deciso di metterci la faccia per comunicare un prodotto a me caro. Sono perennemente in magazzino a controllare che il prodotto sia di qualità e conosco tutta l’uva che entra e che esce. Queste nuove confezioni ci hanno aiutato a dare identità alla nostra uva da tavola, oltre ad instaurare un rapporto di fiducia con i nostri clienti. Fa piacere ricevere messaggi di apprezzamento da operatori che preferiscono il nostro prodotto anche all’interno delle grandi piattaforme, dove la merce arriva da tutto il mondo”.

E aggiunge: “A questo proposito, è doveroso ringraziare anche tutti quei buyer e quelle figure commerciali che ci consentono di comunicare il nostro prodotto così come noi lo abbiamo ideato”. L’idea del nuovo packaging è nata durante la quarantena, grazie all’alta attenzione per i dettagli: su tutti i sacchetti sono infatti elencati i principali benefici che si possono ottenere dal consumo dell’uva da tavola. “Continuiamo ad utilizzare questo packaging – conclude - anche se costa 10 volte in più rispetto al tradizionale, per questo motivo lo proponiamo solo ad una nicchia ristretta di mercato”.
Oltre a questo lavoro ad hoc sul packaging, l’azienda non smette di guardare al futuro: “E’ indispensabile aprire nuovi canali commerciali, soprattutto in un periodo di incertezza come oggi”, sottolinea Lonigro.

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