Crisi clementine, torna in auge il prezzo minimo garantito

Rosa Silvana Abate (M5S Commissione Agricoltura): «Urgono soluzioni rapide per aiutare la Calabria»

Crisi clementine, torna in auge il prezzo minimo garantito
La Cia-Agricoltori italiani della Calabria richiama l'idea del prezzo minimo garantito, i Cinque Stelle rispondono. Il comunicato stampa dell'organizzazione agricola sulla crisi delle clementine della Piana di Sibari, che abbiamo pubblicato ieri (clicca qui per leggere l'articolo), ha attirato l'attenzione di Rosa Silvana Abatesenatrice pentastellata che nell'ottobre del 2019 aveva presentato un Disegno di legge per tutelare la filiera agricola italiana e per fissare il costo medio di produzione dei diversi prodotti ortofrutticoli, comprendente anche i contributi Inail e Inps (clicca qui per leggere il nostro articolo sul tema).

"La disamina della Cia calabrese si conclude con la consapevolezza che il costo di produzione delle clementine non viene coperto dai prezzi di vendita e che la Gdo, consapevole anche di una maggiore qualità e salubrità della produzione italiana, metterebbe in concorrenza sleale il prodotto a discapito degli agricoltori", commenta in una nota Abate, attuale membro della Commissione agricoltura al Senato. 

"Una delle soluzioni prospettate dalla sezione Calabria della Cia riguarda proprio la lotta da fare nei confronti del dumping sociale con politiche di carattere nazionale, fissando dei prezzi equi di vendita attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico permanente presso il Ministero dell’Agricoltura. Non posso che rilanciare nuovamente anche io questa proposta”.


Rosa Silvana Abate

Assegnato ora alle Commissioni di competenza, "il mio Disegno di legge introduce nella sua prima parte le linee guida sulla trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola per assicurare ai produttori un accesso non discriminatorio nel mercato mediante la fissazione dei costi di vendita”. Inoltre il Ddl punta a “favorire gli accordi con la Gdo”, a “incentivare e sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica degli operatori della filiera agrumicola”, a “valorizzare la produzione nazionale rafforzando la competitività del sistema produttivo interessato” e a “garantire il rispetto dei principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle relazioni commerciali in materia di cessione del prodotto agrumicolo, assicurando equilibrio nelle posizioni di forza commerciale degli operatori della filiera”. 

Nella sua seconda parte, ricorda ancora Abate, “il Ddl specifica invece le modalità di elaborazione dei costi di produzione dei prodotti ortofrutticoli con l'obiettivo di tutelare la produzione agricola nazionale e di garantire il sostegno e la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole, eludendo pratiche di concorrenza sleale e prendendo in considerazione tutte le varianti che, di anno in anno, possono influire sui costi di produzione, evitando che i produttori siano costretti a vendere il proprio prodotto al di sotto di quanto speso per produrlo”.

La senatrice conclude con un annuncio: “Ho già contattato la Cia Calabria. Nelle prossime ore avremo una nuova interlocuzione per organizzare una serie di proposte congiunte e far intervenire i loro rappresentanti in audizione in Commissione Agricoltura. La crisi delle clementine nella Sibaritide va affrontata adeguatamente, con fermezza e rapidità perché sono a rischio migliaia di posti di lavoro e gli introiti di centinaia di famiglie che vanno avanti soltanto con gli introiti del settore agrumicolo”. 

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