Esselunga rinuncia al punto vendita di Forlì

Esselunga rinuncia al punto vendita di Forlì
Esselunga non aprirà Forlì, nell’area tra via Bertini e via Balzella. Il progetto delle polemiche, che ha infiammato la città fin dall’estate, è finito venerdì 18 dicembre nell’ufficio di un notaio di Milano, quando si sono trovati di fronte Davide Orioli, l’imprenditore proprietario dell’area, e l’Immobiliare Sapis, ovvero la società che avrebbe dovuto acquisirne il controllo impiantando in città (e per la prima volta in tutta la Romagna) il marchio della grande distribuzione.

"Non risulta ad oggi avverata alcuna delle condizioni concordate e condivise per addivenire alla stipula del contratto definitivo di trasferimento". Con questa frase, Esselunga si sfila dall’affare. Il contratto preliminare era stato siglato il 10 gennaio 2020 negli uffici dello stesso notaio, il milanese Giovanni Nai: tramite l’Immobiliare Sapis (una società con sede a Trieste), il colosso lombardo dei supermercati si sarebbe insediato nel quartiere di Coriano.

Esselunga era però interessata a una superficie alimentare di 2.500 metri quadrati, contro i 1.500 originari. Per l’aumento, serviva una variante del Comune di Forlì. Se n’è parlato, ma nell’assemblea di fine settembre il sindaco Gian Luca Zattini ha fatto capire che vuole andare avanti con calma: "Non mi innamoro di nessun progetto", ha detto in pubblico e in privato a vari interlocutori. Nei piani di Esselunga, i lavori sarebbero dovuti partire già nel corso del 2021.

Nella situazione di stallo – con comitati, partiti e associazioni di categoria pronti a scatenarsi di nuovo – è subentrato un fondo di investimento del settore immobiliare (non forlivese). Che ha già una nuova intesa con Omnia per l’area della discordia. A quel punto, Omnia ed Esselunga hanno rescisso in maniera consensuale – senza penali – il loro accordo preliminare, separando i loro destini. Si è trattato di una "risoluzione per mutuo consenso del reciproco impegno a vendere e ad acquistare". "Vengono meno gli effetti del contratto preliminare". Dunque, Esselunga non verrà nell’area tra via Balzella e via Bertini. E rinvia il suo sbarco in Romagna (si parla però di un supermercato a Ravenna). L’atto firmato a Milano il 18 dicembre è stato registrato a Forlì mercoledì 23 dicembre.

E adesso? "Al fondo di investimento non interessa un’area alimentare da 2.500 metri quadrati, dunque non chiederà al Comune alcuna variante. Del resto, l’area è già stata autorizzata dal piano comunale del commercio del 2017 ed è comunque immediatamente realizzabile. Il nuovo soggetto potrebbe anche utilizzare tutti i 10mila metri quadrati previsti senza realizzare un supermercato, visto che ne sono già molti nei paraggi". A dirlo è Gianluca Pini, imprenditore ed ex parlamentare leghista. In questa partita, si definisce "consulente" del potenziale acquirente, "già mio cliente", che "svilupperà" l’area. Bocca cucita sul fondo e sui marchi che potrebbero arrivare al posto di Esselunga.

Fonte: Il Resto del Carlino