La Ciliegia di Bracigliano marcia verso l'Igp

La Spernocchia e altre otto varietà: 135 ettari e l'obiettivo di aumentare il valore dei frutti

La Ciliegia di Bracigliano marcia verso l'Igp
L'Italia delle eccellenze ortofrutticole fa un nuovo passo verso il riconoscimento di una nuova Igp, quella della Ciliegia di Bracigliano. Il disciplinare di produzione è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale: tra sessanta giorni ci sarà la pubblicazione sulla Gazzetta Europea e passati tre mesi si approderà al riconoscimento vero e proprio e si potrà dar vita al Consorzio di tutela per questo frutto tipico della Campania.



L'areale di produzione della Ciliegia di Bracigliano Igp si sviluppa su 14 comuni nelle province di Salerno e Avellino. Qui ci sono 420 aziende che su una superficie di 135 ettari hanno una produzione annua di circa diecimila quintali di questo frutto. C'è anche una piccola quota di biologico, destinata a crescere nel futuro.

La Spernocchia di Bracigliano è la varietà simbolo dell'Igp, un dolce durone cuoriforme dal colore rosso vivo. Ma ci sono altre otto varietà inserite nel disciplinare: Sciazza, Pagliaccia, Silvestre, Palermitana, Baron Picella, Principe, Don Carmelo e Bigarreau. Con questo paniere varietale la produzione di Ciliegia di Bracigliano Igp può partire da maggio e arrivare a luglio.



Il percorso per l'ottenimento dell'Igp è partito circa tre anni fa per iniziativa del Gal Terra è Vita, in sinergia con le istituzioni, i produttori e i trasformatori del comprensorio.
“Grazie alle sinergie createsi con il Gal e con l’Università di Fisciano, che ha condotto ricerche sulle qualità organolettiche del prodotto - spiega Antonio Calvanese, presidente del comitato promotore dell'Igp Ciliegia di Bracigliano - abbiamo avviato un percorso che, con il riconoscimento Igp, darà nuova fiducia ai contadini che si sentiranno sostenuti nel produrre varietà di grande qualità, anche se con rese inferiori. Diamo così un forte segnale ai produttori incentivandoli a investire su produzioni autoctone che rischiavano di scomparire, investendo sulla bontà dei frutti”.



Il presidente del Gal, Francesco Gioia (nella foto sopra), ribadisce che questo è solo un primo passo e che una volta ottenuto l'Igp l'idea è quella di ampliare l'areale di riferimento. "Tutto questo lavoro è finalizzato ad aumentare il reddito di chi produce la nostra ciliegia - dice Gioia - Il vero riconoscimento deve essere per i produttori".

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