Albicocche e pesche, torna il rischio gelo

Foschi (Crpv): «Oggi e domani giornate critiche per le piante»

Albicocche e pesche, torna il rischio gelo
Sale la preoccupazione, negli areali frutticoli della Pianura Padana, per il ritorno di freddo. “La notte appena trascorsa e la prossima mattinata saranno decisive per comprendere eventuali danni sulle produzioni di albicocche, pesche e nettarine dell’Emilia-Romagna”, come spiega a Italiafruit News Stefano Foschi, ricercatore del settore frutticolo del Crpv (Centro ricerche produzioni vegetali) di Cesena.

“Le minime per le giornate di martedì e mercoledì parlano di zero gradi in alcuni territori della Romagna. E’ quindi possibile che in aperta campagna o in alcune zone basse, a seconda della situazione climatica, la temperatura notturna scenda sottozero per diverse ore. E ciò potrebbe causare problemi alle drupacee”, ricorda Foschi.

Chiaramente, ogni produttore confida più che altro nella fortuna. I problemi maggiori si temono per l’albicocco (nelle foto), dal momento che presenta uno stato fenologico più avanzato rispetto al pesco. 



“L’albicocco registra un’annata di fioritura precoce dopo quella extra-precoce del 2020. Attualmente le zone collinari dell’Emilia-Romagna si trovano a fine fioritura, mentre quelle di pianura sono in piena fioritura con le varietà medio-tardive. Questa specie ha già subito danni marginali nelle scorse settimane, ma ancora impossibili da quantificare”.

La paura più grande c’è per queste ore. Anche per il pesco, in ogni caso, il rischio è alto. “Contrariamente all’albicocco, la fioritura del pesco sta andando avanti molto piano. Le mattinate fresche delle ultime settimane ne hanno rallentato lo sviluppo”, prosegue Foschi.  

Che conclude: “Quest’anno non dovrebbero esserci problematiche di monilia sulle drupacee, in quanto finora è piovuto pochissimo ed il controllo fitosanitario è stato abbastanza tranquillo e facile”. 



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