Il grande balzo della spesa online: i ricavi della Gdo

Il grande balzo della spesa online: i ricavi della Gdo
Sono passati più di dodici mesi dallo scoppio della pandemia e dal conseguente balzo della spesa online. È dunque giunto il momento di fare un primo bilancio sugli effetti di medio periodo, che non differisce molto da quello che già si era potuto fare sul breve. Il canale online della Gdo ha subito una decisa accelerazione, che non accenna a venir meno. Il web, che prima del Covid-19 rappresentava una quota trascurabile dell’intero giro d’affari, è ora una fetta sempre piccola ma non più insignificante. E la sua importanza è destinata a crescere ulteriormente. Dunque se prima le insegne potevano anche permettersi di non sviluppare le vendite su Internet, adesso non possono più permetterselo.

I dati sono i seguenti: nel periodo che va dal marzo 2020 al febbraio 2021 i ricavi online della Gdo sono stati pari a 1,49 miliardi di euro con una crescita del 133% rispetto ai dodici mesi precedenti. Nel solo mese di febbraio le vendite sono state pari a 133 milioni, facendo così registrare un +112%.

“Con febbraio va in archivio un intero anno di emergenza sanitaria da Covid-19, dodici mesi drammatici per il nostro Paese, che però, guardando ai freddi numeri, hanno coinciso con performance della Gdo mai viste nel corso degli ultimi anni - ragiona Mattia Cugini, product marketing associate director di Iri - Il canale che indubbiamente ha fatto la parte del leone è stato l’online, con un fatturato sui dodici mesi passato da poco più di 600 milioni al miliardo e mezzo di euro. Se un anno fa il peso dell’e-commerce sul totale giro d’affari della Gdo era assolutamente marginale, oggi questo dato è più che raddoppiato, raggiungendo una quota di circa il 2%, quota che nei prossimi anni è destinata ad aumentare ulteriormente, avvicinandosi a quelli che sono i livelli degli altri principali Paese europei. Le stime per il 2025 prospettano il raggiungimento di una quota tra i 4 e il 5%”.

Entrando nel dettaglio dell’ultimo mese, l’analisi mostra un andamento decisamente difforme tra la prima e la seconda metà del mese, con le ultime due settimane in calo del 10% rispetto alle performance fatte registrare a gennaio. Una flessione che ha riguardato tutti i comparti merceologici, ma che ha colpito solo l’home delivery. “Un spiegazione di questo andamento potrebbe essere riconducibile alla volontà di alcuni consumatori di procedere all’atto d’acquisto direttamente nel punto vendita, rinunciando alla comodità della consegna a domicilio, per sfruttare gli ultimi giorni con poche restrizioni, consapevoli che da lì a breve ci sarebbe stato il ritorno in zona rossa, avvenuto a partire dal 16 febbraio - prosegue l’esperto della società di analisi - Proprio l’inasprimento delle restrizioni potrebbe essere la chiave di lettura del mese di marzo: con un’Italia quasi completamente in zona rossa è plausibile che le vendite online tornino ai livelli delle prime settimane dell’anno”.

Analizzando le performance dell’industria di marca e delle marche dei distributori è interessante notare come questo inizio 2021 stia rispettando quelle che erano le previsioni formulate a chiusura 2020, con un sostanziale equilibrio in termini di trend di crescita tra queste due tipologie di prodotti, ribadendo che l’online può rappresentare un’opportunità di crescita per tutti gli attori del mercato. “Meno attesa invece la consistente crescita della pressione promozionale, dove un maggior ricorso a questa leva era assolutamente previsto, ma non a questi livelli, basti pensare che nei primi due mesi del 2021 l’aumento è stato di circa sei punti, con sostanziale azzeramento del gap con il canale fisico - conclude Cugini - I prossimi mesi ci diranno se questa è una dinamica solo temporanea o un dato consolidato”.

Fonte: La Repubblica