Distributori automatici, l'innovazione contro la crisi

Calano i fatturati e le aziende si ingegnano. Novità anche per frutta e verdura

Distributori automatici, l'innovazione contro la crisi
Nel 2020 il settore delle vending machine, che ha nell’Italia il primo "attore" a livello europeo con 3mila imprese, 30mila lavoratori e 820mila macchine installate, ha risentito degli effetti dei lockdown, perdendo il 30% del fatturato rispetto al 2019. Del resto, l’80% dei distributori automatici si trova nei luoghi di lavoro e la limitata presenza di persone in scuole, aeroporti e stazioni ha portato a una contrazione delle vendite fino al 60%. Solo il 14% degli operatori prevedeva di avere lo stesso giro d’affari dell’anno precedente. Il servizio di erogazione però non si è mai fermato, come gli investimenti per innovare e dar vita a soluzioni utili per rassicurare il consumatore sull’igiene agevolando inoltre il lavoro di manutenzione facendo ricorso a telegestione e Iot.



Le vending sono pronte a conquistare altri spazi anche negli uffici con proposte che comprendono menù digitale, distributori di pasti freschi, a prova di contaminazione. Del resto, il mercato della ristorazione fuori casa vale 85 miliardi di euro mentre quello che passa attraverso la distribuzione automatica non supera i 3,5 miliardi. 

Tra le proposte più innovative c'è “Canteeen”, mensa automatizzata modulabile che consente di ordinare il pasto monoporzione e prelevarlo all’ora prescelta. Nei mesi della pandemia è nata l'app di pagamento contactless che consente l’acquisto senza contatti col distributore automatico; e poi  lampade a raggi Uv integrate che sanificano il vano di prelievo, vending machine dotate di schermi che possono trasmettere qualsiasi contenuto video, macchinari indistruttibili per gli spazi pubblici. 



E, anche all'estero ci si ingegna; in Asia i distributori automatici sono molto diffusi e vendono davvero di tutto, dai test Covid gratuiti alle mascherine, il pollo fritto di KFC, ma anche la frutta e verdura fresca. In Giappone, dove tanti stanno rinunciando all’acquisto delle bibite nelle vending machine negli uffici e luoghi pubblici, Coca Cola, ha deciso di mettere a disposizione un abbonamento mensile: con una cifra di 2.700 yen al mese, circa 20 euro, i clienti possono prendere una lattina al giorno dai 340.000 distributori automatici sparsi in Giappone.

Nella Cina nord-occidentale sono stati installati dei distributori automatici di frutta e verdura per permettere agli abitanti di poter acquistare cibo fresco a contatto zero (nella foto di apertura). Chen Yujie, direttrice di un’impresa locale, ha deciso di installare alcuni distributori nelle zone residenziali di Yinchuan, capoluogo della Regione Autonoma di Ningxia Hui. Il suo obiettivo è garantire prezzi più bassi, approvvigionandosi da agricoltori locali in difficoltà economiche offrendo quindi un servizio ai cittadini ma allo stesso tempo risollevando l’economia locale. Chen prevede di coprire l’85% delle comunità della zona nei prossimi tre anni.

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