Dalle drupacee alle verdure cotte, l'evoluzione di Vannini

L'azienda romagnola sigla una partnership con Demetra: prodotti servizio in ripresa

Dalle drupacee alle verdure cotte, l'evoluzione di Vannini
La collaborazione è già cominciata. Demetra Verdure Cotte e Azienda Agricola Vannini si alleano per portare in Emilia Romagna una formula che si è già rivelata vincente in Toscana. Lì dove Demetra si è imposta come azienda di riferimento nella produzione e trasformazione di verdure, legumi e ortaggi con partnership di lungo corso come quella con Coop. Il modello sarà ‘esportato’ a Faenza, dove ha sede Vannini: l’azienda cambierà in parte pelle, dedicandosi (anche) alla coltivazione di spinaci, bietole, rape e cicoria. “A giugno avvieremo la semina – spiega il titolare Mario Vannini – e dopo un paio di mesi partirà la raccolta. Cominceremo con circa 7 ettari, con una proiezione di circa 1.500 quintali di prodotto. La riconversione riguarderà un terzo della superficie aziendale”.



Le verdure saranno gestite da Demetra per la trasformazione e destinate all’Emilia Romagna (Gdo, ma anche mercato di Bologna). “Negli ultimi due anni – spiega Vannini – abbiamo sofferto a causa delle gelate, fino a perdere la totalità di produzione di drupacee nel 2020. Proprio questo ci ha convinti a cambiare. Con la frutta ci giochiamo tutto in due mesi, d’ora in poi non sarà più così”. Puntando sulla collaborazione con Demetra, il cui fondatore Giovanni Scannella vanta un’esperienza quarantennale nel comparto delle verdure cotte.



“Il 2020 – osserva Scannella – è stato un anno difficile per prodotti come questi ad alto contenuto di servizio, nei primi mesi del 2021 registriamo una ripresa. Per Demetra, però, anche l’anno scorso è stato positivo grazie agli accordi con altre catene della Gdo. E a settembre ho assunto nuovo personale”. Le verdure cotte dell’azienda di Pistoia, dagli spinaci alle rape al vapore, sono destinate proprio alla grande distribuzione in Toscana. “Se abbiamo guadagnato clienti in un momento negativo per il mercato – continua il fondatore – è perché la nostra scelta di puntare sulla qualità e su referenze dalla shelf life corta (non oltre i 9 giorni) è stata premiata. Vogliamo che i consumatori scoprano i veri sapori dei prodotti, l’offerta della categoria si può migliorare esclusivamente facendo leva su qualità e genuinità. Abbiamo scelto di utilizzare esclusivamente materie prime fresche, di provenienza nazionale, evitando di ricorrere a qualsiasi conservante”.



L’azienda conta su 27 ettari per la coltivazione diretta, più canali di approvvigionamento esterni in Abruzzo e Puglia. “Cerchiamo anche di valorizzare le varietà antiche come i friarielli. Ed è fondamentale l’innovazione, in particolare per le fasi di preparazione, cottura e conservazione. Abbiamo cambiato impianti di lavaggio: nell’ultimo anno – dice Scannella – non abbiamo ricevuto alcun richiamo per la presenza di corpi estranei nei prodotti”.

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