Lattughe, è il breeding a fare la differenza

Rijk Zwaan: varietà mirate per ogni areale d'Italia e per 365 giorni l'anno

Lattughe, è il breeding a fare la differenza
Freschezza del prodotto, tracciabilità come sinonimo di rassicurazione e sostenibilità ambientale intesa anche come capacità di riduzione degli sprechi lungo l'intera filiera, dal campo alla tavola. Sono questi i tre driver di acquisto principali che ricercano i consumatori europei e italiani quando si trovano a dover scegliere una lattuga. Preferenze di consumo su cui sta lavorando con decisione Rijk Zwaan, azienda sementiera leader al mondo nel segmento delle insalate. Questo è solo uno dei tantissimi spunti emersi in occasione della diretta "Innovazione nella lattuga per soddisfare il consumatore di domani", tenutosi venerdì scorso sui nostri canali Facebook e You Tube.

L'innovazione è il driver dell'attività di R&D di Rijk Zwaan. "L'innovazione si può declinare in molte maniere diverse - ha spiegato Andrea Luca Launeck, managing director di Rijk Zwaan Italia - Lato mercato, ovviamente, bisogna anticipare nuove tendenze di consumo o per esempio crearne di nuove. Penso a nuove tipologie di prodotto, sia in ambito di dimensione e forma della foglia, di tessitura della foglia per esaltarne le caratteristiche organolettiche, di gusto ma anche di colore". Rijk Zwaan lavora a stretto contatto con i player più importanti del settore per catturare questi trend e declinarli poi in ambito di breeding/genetica, ovviamente contestualizzandoli nel mondo della produzione e della commercializzazione. "Abbiamo una struttura internazionale di Chain Management - ha proseguito Launeck - che collabora con i principali retailer, come anche un retail center a Berlino e un dipartimento specifico nel quartier generale di De Lier che si occupa anche di tutto quanto riguarda ricerche di mercato, macro trend e bisogni dei consumatori".

"Per noi fare innovazione significa consentire al consumatore l’acquisto di un prodotto apprezzato e richiesto 12 mesi all’anno. Per ottenere questo risultato non dobbiamo dimenticare l’innovazione declinata al produttore e/o ambiente produttivo, dove i nostri genetisti sono maestri".


E proprio a proposito di genetica, Samuele Balboni, crop specialist Lattuga Rijk Zwaan Italia ha sottolineato il fatto che la ricerca dell'azienda è rivolta specificatamente al mercato italiano. "Le nostre varietà sono soluzioni specifiche selezionate e testate per le esigenze del tessuto produttivo di tutta Italia. Bisogna tenere presente, infatti, che il nostro Paese è una situazione unica a livello mondiale per la quantità di tipologie di lattuga coltivate e per la variabilità dei sistemi di coltivazione. Basti pensare che siamo probabilmente l’unica nazione al mondo nel quale ogni giorno dell’anno, 365 giorni su 365, possiamo trovare ogni tipologia di lattuga di ogni forma e colore sia da produzione di campo aperto che di serra. Ciò significa proporre, dal punto di vista del breeding, una segmentazione molto ampia con programmi di ricerca specifici. Questo per noi costituisce un grande impegno, portato avanti da team internazionali e nazionali su tutto il territorio, ma anche una palestra importante che ci consente di trovare soluzioni valide per molte altre produzioni nel mondo".

In tale direzione si muove l’attività di ricerca e selezione per fornire agli agricoltori varietà di lattuga con un sempre più ampio pacchetto di resistenze ai principali patogeni. "L’obiettivo è di garantire maggiore affidabilità di produzione alle aziende agricole, ma anche la salubrità del prodotto finale - ha precisato Balboni - riducendo l’utilizzo di agrofarmaci laddove possibile con migliori produzioni sia in termini di qualità che di quantità. In questo momento, in particolare, ci impegna molto il lancio del catalogo con il nuovo assortimento per la prossima stagione, che è stato totalmente rinnovato in tutte le tipologie principali con l’inserimento di nuove varietà completamente resistenti a tutti i ceppi di Bremia, compreso l’ultimo appena ufficializzato a livello europeo. Continuiamo inoltre ad introdurre un numero sempre maggiore di varietà resistenti al Fusarium, sia ceppo 4 che 1".



Ma Rijk Zwaan non trascura neppure nuovi ambiti come il biologico, la meccanizzazione e le tecniche produttive avanzate. "La crescente richiesta di prodotto biologico richiede un approccio diverso e potenziato in termini di resistenze, ma anche di efficienza della pianta. Un altro target della ricerca che acquisisce per noi importanza sempre maggiore è il tenere l’attività di breeding al passo con l’innovazione tecnologica in ambito colturale. Cito tre esempi: la sempre crescente richiesta di meccanizzazione, che porta ad architetture diverse della pianta; il vertical farming, che presenta parametri di densità delle piante e velocità dei cicli totalmente diversi da quelli dell’agricoltura convenzionale; e tutto il mondo delle coltivazioni in fuori suolo, che prendono sempre più piede a livello globale, Italia compresa. Tutte queste aree tematiche hanno un fortissimo impatto sul nostro breeding".

Intervenuti tramite videoclip preregistrati, i produttori Gianluca Rossi dell'Azienda Agricola Valle Standiana (Ravenna) e Pasquale Ventrone dell'Op Ventrone (Ceserta) hanno entrambi messo in luce la positiva collaborazione di lunga data con Rijk Zwaan Italia. Il primo ha realizzato nel 2017 un impianto di 13 ettari di vasche per coltivare lattuga in floating system per soddisfare il bisogno del consumatore di avere un prodotto fresco, salubre e garantito nella sua tracciabilità. Viste le sempre maggiori problematiche di coltivazioni su suolo, legate ai patogeni e alle difficoltà di standardizzare i cicli colturali dovute agli sbalzi climatici con conseguente incertezza nelle forniture alla grande distribuzione, Rossi si è orientato verso un modello produttivo alternativo ma estremamente efficiente. Inoltre con il lancio del brand Nifa ha offerto un prodotto facilmente riconoscibile nello scaffare del supermercato.


Gianluca Rossi 

“Abbiamo fatto questo investimento - ha sintetizzato Rossi - per eliminare gli sprechi, aumentare le rese, minimizzare i danni da patologie già presenti in campo, creare un bell'ambiente di lavoro e, soprattutto, immettere sul mercato un prodotto di qualità superiore rispetto a quello già presente. Qualità superiore non è solo una bella pianta che invoglia all'acquisto, ma anche un miglioramento delle caratteristiche organolettiche dovute alla percentuale di sali minerali, in particolare calcio e fosforo, che ne esaltano il gusto. Con il floating system abbiamo eliminato completamente diserbanti e disseccanti e ridotto al minimo i trattamenti insetticidi e fungicidi. E' bene precisare, infine, anche l'assenza di contaminazioni da nichel, piombo e cadmio. L'acqua utilizzata viene ridotta del 70-80% rispetto alle coltivazioni tradizionali". 

I programmi di ricerca per l’idroponico richiedono di sviluppare varietà con una struttura di pianta più compatta rispetto alle coltivazioni tradizionali e con un maggior spessore di foglia, per beneficiare al massimo del fatto che la crescita avviene in un ambiente ottimale per la lattuga. "Impianti come quello di Gianluca Rossi, quando sono a regime - ha commentato Balboni - sono dei sistemi produttivi perfetti: tutto, compresa la risposta della varietà, deve quindi adeguarsi a quello specifico ritmo e a quella velocità. Altro aspetto per noi importante è che cambiano alcune priorità relative alle resistenze (ad esempio non abbiamo problemi di malattie di origine tellurica) e ci possiamo concentrare maggiormente su resistenze specifiche per le malattie della foglia".

Da parte sua, il partner Pasquale Ventrone dell’omonima Op casertana gestisce una produzione di ortaggi di circa 100 ettari in serra fredda, con un grandissimo focus sui prodotti a foglia verde e rossa (cappuccine, gentilina, lollo e foglie di quercia). Nel suo intervenuto, ha sottolineato di aver puntato sull'offerta di lattughe uniformi e standardizzate per tutta la stagione, per non deludere le aspettative dei retailer e dei consumatori del centro e nord Europa. "La shelf life assume sempre maggiore importanza per sopportare il trasporto e la vita utile sullo scaffale - ha detto - Per poter lavorare con successo abbiamo inoltre bisogno di varietà con elevata rusticità ed alti livelli di resistenza ai patogeni. La collaborazione con Rijk Zwaan ci consente di essere pionieri nell’introduzione di nuove varietà. Per fare un esempio esportiamo in molti Paesi europei le nuove cappuccine Evdne (verde) e Gilmore (rossa) che possiamo confezionare sia nella tradizionale cassetta sia in flowpack o in busta conica, come sempre più richiesto da alcuni supermercati".


Pasquale Ventrone

Le priorità del breeding per le lattughe destinate all'export sono numerose. Prima di tutto c'è l'aspetto delle tipologie: "Cerchiamo di valorizzare le diverse forme e colori della lattuga, a seconda delle richieste del mercato di destinazione - ha rilevato ancora il crop specialist Balboni - Ad esempio, parlando di cappuccina, le richieste che arrivano dal mercato tedesco sono differenti per pezzatura e portamento della pianta (in particolare chiusura della testa) rispetto a quelle che arrivano dalla crescente richiesta di mercati come quello polacco o ceco". Il secondo ambito è quello della continuità, che per Rijk Zwaan si esprime in due ambiti complementari: "Da un lato sviluppiamo varietà che coprano le produzioni dell’autunno (lunghezza del giorno calante e temperature alte), dell’inverno (giorno corto e freddo) e della primavera (temperatura e luce crescente), mantenendo un prodotto standard. Quindi nel nostro caso parliamo di diversi programmi e team di ricerca della lattuga da serra che devono comunque darci un prodotto uniforme. Dall’altro lato, invece, questi programmi della serra devono essere in continuità con le produzioni del pieno campo che avvengono durante l’anno nei Paesi in cui esportiamo in inverno: noi tappiamo un loro buco produttivo. Significa quindi che i nostri programmi della serra per l’Italia devono integrarsi con i programmi del pieno campo del centro e nord Europa".

La plasticità, o flessibilità di utilizzo, è un'altra esigenza degli esportatori italiani. "Occorre avere varietà utilizzabili su diversi mercati sia nei confezionamenti classici in cassetta, sia nei formati pre-imbustati, per garantire maggior igiene e tenuta in fase di trasporto e sugli scaffali - aggiunge Balboni - Per noi significa cercare piante con le foglie basali più corte e spesse, con le coste più sottili e flessibili, che possono essere confezionate in diversi modi e che si adattano meglio alle lavorazioni sulle linee automatiche e sulle agevolatrici. È un lavoro sulla struttura della pianta". Per rispondere alle necessità degli esportatori, infine, il breeding Rijk Zwaan si concentra sulle resistenze genetiche ai patogeni e sullo sviluppo di nuove varietà sempre più performanti, tipologie come Snack Lettuce e specialità come Salanova di cui ha parlato - durante la puntata - anche Bauke van Lenteren, global marketing specialist lattuga di Rijk Zwaan.


Bauke van Lenteren

Basata sul concetto del one-cut-ready, Salanova è il cavallo di battaglia dell’offerta Rijk Zwaan. Una specialità che pure il noto Chef Massimo Bottura ha inserito nel proprio menù dell’Osteria Francescana. “Salanova è nostro il fiore all’occhiello per quattro motivi - ha dichiarato, al termine dell’incontro, il managing director Launeck - Prima di tutto è buona da mangiare. Poi è accessibile, nel senso che si può trovare nelle boutique dell’ortofrutta, nelle catene distributive, ma anche negli orti o nei terrazzi degli italiani, grazie ad un lavoro costruito nel tempo con l’azienda OrtoMio, leader nel mercato degli orti domestici, che ha contribuito a far sì che milioni di consumatori coltivassero e apprezzassero il prodotto. In terzo luogo, Salanova è un marchio riconoscibile e affidabile, in quanto è uno dei primi brand nel mercato della lattuga che continua a mantenere nel tempo la sua promessa, anche in mutate condizioni ambientali, senza deludere le aspettative. Il quarto motivo è la gamma varietale completa, che include 12 tipologie di prodotto con un’ampia gamma di colori e con più di 100 varietà disponibili”.

Le conclusioni sono state affidate a Roberto Della Casa, responsabile scientifico del Monitor Ortofrutta dell'Osservatorio Agroter, che ha voluto rimarcare l’ascesa del marchio Salanova sottolineando che “per fare branding, occorre assicurare un benefit ed una reason why ai consumatori, quindi un motivo per cui il relativo benefit è tangibile. Il successo di Salanova è dipeso anche dal rapporto con le forme distributive moderne. Progetti di filiera dove le ditte sementiere si integrano con i vari anelli della catena di produzione e distribuzione sono necessari per arrivare ai risultati di Salanova. I distributori hanno bisogno della genetica, e la genetica ha bisogno dei distributori. Su questo ambito credo che l’Italia potrebbe lavorare molto di più”.

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