«Uva da tavola, la nostra strategia per il premium»

La Bella Assai: lavoriamo per il 90% prodotto di qualità extra, buoni i prezzi

«Uva da tavola, la nostra strategia per il premium»
Costi di gestione più alti ma una risposta efficace sui mercati. E’ questo il percorso intrapreso dalle aziende produttive che puntano sull’alta qualità dei loro prodotti. Come succede per La Bella Assai, azienda di Mazzarrone (Catania) specializzata in uva da tavola.

“Il 90% delle nostre uve è di categoria premium – spiega a Italiafruit News Emanuele Bellassai, titolare dell’azienda – solo con questi frutti riusciamo a distinguerci sul mercato e accontentare le richieste dei consumatori”.

L’azienda ha già iniziato con le campagne dell’uva Vittoria e Black Magic. Per la prima sono 10 gli ettari di produzione e 30 quelli dei conferitori della zona, mentre la Black Magic raggiunge 10 ettari tra produzione e conferitori. Per entrambe le varietà, i volumi produttivi arrivano a 200 quintali per ettaro.


Emanuele Bellassai

“Pensiamo di poter realizzare un buon quantitativo come negli ultimi anni – continua il produttore – il nostro principale lavoro è quello di selezione: subito dopo l’allegagione analizziamo i grappoli e i difettosi vengono eliminati perché si possa ottenere un prodotto della categoria extra. Al momento abbiamo ottime pezzature e un grado Brix che va dai 16 ai 20”.

La qualità si riflette anche sui prezzi. Sui prodotti distribuiti ai mercati e alla Gdo, La Bella Assai vende i suoi grappoli a 2,80/3,00 euro al chilogrammo per la qualità super extra.
“Quando abbiamo iniziato intorno al 10 maggio – commenta Bellassai – i prezzi erano migliori, adesso tendono ad abbassarsi. Con l’uva Vittoria e Black Magic andremo avanti fino a luglio: stiamo coltivando ancora in serra, c’è poco prodotto ed è di nicchia, poi passeremo ai teloncini e i prezzi si abbasseranno sempre di più perché i quantitativi aumenteranno. Contiamo di chiudere la stagione il 31 dicembre con l’uva Italia”.



L’azienda investe anche sulle varietà seedless, di cui coltiva da anni 10 ettari. Le superfici aumentano di altri 15 ettari se si considera anche il prodotto dei conferitori.
“Con queste cultivar riusciamo a distinguerci sul mercato ma c’è troppa confusione – sottolinea il titolare dell’azienda – ci sono tante uve apirene nuove che si stanno testando sia in Sicilia che in Puglia, le varietà in commercio sono decisamente troppe. Inoltre si tratta di varietà club protette da brevetto che non sono concesse a tutti e il mercato viene sfruttato tramite un controllo dei quantitativi e dei prezzi. La nostra regina italiana, l’uva Italia, è stata messa da parte: in molti la stanno estirpando per fare posto alle apirene. Di conseguenza aumentando il quantitativo delle seedless, nei prossimi tempi si potrà avere forse un mercato più tranquillo”.

La Bella Assai commercializza i suoi prodotti con brand aziendale per la maggior parte con l’Italia e con l’estero (Belgio, Germania, Francia, Svizzera).
Il packaging si è adattato alla rivoluzione sostenibile e sono sempre più numerose le confezioni riciclabili in cartone e legno, a discapito di quelle prodotte in plastica.

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