«Facciamo massima qualità per distinguerci»

Podere Francesco (Teramo) cura il diradamento per ottenere drupacee dalle dimensioni extra

«Facciamo massima qualità per distinguerci»
Cura ai dettagli per frutti di qualità che si distinguono sui mercati. E’ questa la filosofia di Podere Francesco di Mosciano Sant’Angelo (Teramo) che coltiva circa 60 varietà di pomacee e drupacee in un terreno scosceso di 50 ettari dalle caratteristiche pedoclimatiche uniche.


“Oltre a contare sul clima ottimale che abbiamo in questa zona – spiega a Italiafruit News il responsabile vendite e produzione Ivan D’Elpidio – abbiamo adottato una coltivazione a lotta integrata e mettiamo tanta cura nel diradamento. Si tratta di un lavoro che prevede personale specializzato e una spesa notevole ma ci assicura frutti enormi e di altissima qualità, caratteristiche fondamentali per poter andare avanti sui mercati”.


In foto da sinistra: Simone D'Elpidio, responsabile produzione;
Bruno D'Elpidio, padre e fondatore dell'azienda;
Manuel D'Elpidio, responsabile conserve;
Ivan D'Elpidio, responsabile vendite e produzione

Il Podere ha dedicato alle drupacee 45 ettari di terreno tra albicocche, pesche, nettarine, saturnine, susine. “Abbiamo raccolto la prima albicocca il 15 maggio e contiamo di arrivare a fine settembre – sottolinea D’Elpidio – abbiamo diverse varietà come Orange Rubis, Lady Cot e Pricia”.
E continua: “La raccolta delle pesche pelo è iniziata a giugno e terminerà ad ottobre ma la nostra coltivazione principale rimane quella delle nettarine: ne produciamo circa 6 mila quintali l’anno”.
Oltre alle drupacee, l’azienda ha dedicato anche 7 ettari alle mele Fuji e Gala e un ettaro alle pere Abate, oltre a diversi campi sperimentali.



Nonostante Podere Francesco abbia subito le gelate, si sono salvati i tre quarti della sua produzione. “Siamo su un terreno scosceso e solo nella parte bassa abbiamo avuto qualche problema di gelo – dice il responsabile vendite – del resto le coltivazioni sono tutte in campo aperto ma quest’anno iniziamo a coprire tutta l’azienda con i teli antigrandine, tra circa tre anni contiamo di aver terminato i lavori”.



Il confezionamento dei frutti avviene all’interno dell’azienda mentre i succhi e le confetture sono lavorati in un laboratorio esterno. Tutti i prodotti sono venduti online ma anche sui mercati di Parigi, Verona, Padova, Torino fino a quelli marchigiani e abruzzesi.



Sull’andamento del mercato, D’Elpidio commenta: “Per noi la vendita delle drupacee è partita benissimo: abbiamo iniziato a commercializzare le pesche noci a 3/3,20 euro al chilogrammo, ora siamo un po’ scesi (2,70 euro al chilo). Si tratta di normali trend commerciali, dal momento in cui sono entrati sul mercato anche i frutti pugliesi. Ci rendiamo conto di essere i più cari del mercato ma in qualche modo dobbiamo ripagare la qualità e la cura costante che dedichiamo ai nostri frutti”.

Foto in apertura: una veduta aerea dell'azienda

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