Popillia Japonica, l’appello della Lombardia

Popillia Japonica, l’appello della Lombardia
“Chiediamo a cittadini e agricoltori – ha aggiunto – di non reperire e installare trappole in maniera autonoma e perché contengono attrattivi e rischiano di essere controproducenti”. Lo ha scritto in una nota l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in relazione alla Popillia japonica, un coleottero che si sta diffondendo molto creando allarmi su più fronti da parte di agricoltori e cittadini. I territori più colpiti sono l’ovest Milano e la parte settentrionale della provincia di Pavia. Nella zona di Varese, grazie agli interventi messi in campo dal servizio fitosanitario regionale, la situazione è ora molto più tranquilla.

“L’insetto – ha precisato Rolfi – è assolutamente innocuo per le persone, ma crea grande disagio nei giardini e negli orti. Il Servizio fitosanitario regionale ha messo in atto un piano di lotta integrato per contrastare la diffusione del coleottero, con centinaia di migliaia di catture soprattutto tra Milano, Pavia e Varese. Invito i lombardi a rispettare le trappole distribuite sul territorio in quanto prezioso contributo per la lotta”.

Nel caso in cui gli attacchi siano considerati dai cittadini insopportabili è possibile intervenire con trattamenti insetticidi abbattenti di libera vendita per uso non professionale che possono essere acquistati ed utilizzati da coloro che non sono in possesso del cosiddetto patentino. Cioè i PFnPE prodotti per la difesa fitosanitaria di piante edibili, destinate al consumo alimentare come pianta intera o in parti di essa compresi i frutti e i PFnPO: prodotti da utilizzare esclusivamente per la difesa di piante ornamentali in appartamento, balcone e giardino domestico.

“La Popillia japonica – ha aggiunto l’assessore – è un insetto molto mobile, leggero che si nutre di foglie, fiori e frutti. È particolarmente attratto dalle rose e dalla vite, ma anche dalle piante da frutto. Le azioni messe in atto dai Servizi fitosanitari dal 2014 a oggi hanno rallentato in modo efficace la diffusione”. “La Regione Lombardia – ha concluso Rolfi – ha finanziato progetti di ricerca con diverse università italiane e contiamo che a breve vengano individuate strategie di controllo ancor più efficaci e a basso impatto ambientale”.

Fonte: Askanews.it