Pesche, un mercato difficile da decifrare

Merzetti (Terre Sabine): "Volumi ridotti, ma i consumi non decollano"

Pesche, un mercato difficile da decifrare
"Il mercato delle pesche? Difficile dare una lettura di questa campagna". E se lo dice un imprenditore navigato come Renato Merzetti, alla guida di Terre Sabine, azienda di Montelibretti (Roma) specializzata nella produzione e commercializzazione di drupacee, è meglio fermarsi un attimo e ragionare.

"Non c'è una grossa produzione quest'anno, è vero, ma a dirla tutto nemmeno un grande consumo - prosegue Merzetti . Noi siamo stati fortunati: il prodotto sinora non ci è mancato. Ma dopo Big Top a livello generale ci sarà una settimana di buco finché non arriverà la Venus: possiamo attenderci un periodo di carenza".



In un contesto del genere è fondamentale non sbagliare sul fronte qualitativo, ma programmare le offerte diventa difficile. "La concezione del volantino deve cambiare - osserva l'imprenditore - non si possono più impostare promozioni con mesi di anticipo, soprattutto con i cambiamenti climatici che ci sono oggi: è un rischio inutile. Meglio invece ragionare sulle offerte del fine settimana, decise insieme con la distribuzione: una strategia che stiamo perseguendo con alcune catene e che ci sta dando risultati interessanti. Sono finiti i tempi delle offerte lunghe due settimane".



Ma torniamo al mercato di pesche e nettarine. Dall'osservatorio di Terre Sabine si notano vendite fluide, ma ancora non si sono registrati picchi nelle richieste. "I prezzi sono buoni e non cambieranno da qui a fine campagna: sicuramente terranno questo posizionamento", la previsione di Merzetti.


 
Se la disponibilità di questi frutti è inferiore al solito, ci sono prodotti che stanno guadagnando spazio e altri su cui l'attesa non manca. "C'è una buona offerta di susine, ora lavoriamo con Sandra e Crimson Globe e dai prossimi giorni avvieremo la commercializzazione di Fortuna: c'è un bel consumo di susine, un articolo che in pochi trattano. Avvieremo anche la campagna delle pere Coscia, un po' in ritardo quest'anno, visto che nel 2020 le raccolte erano iniziate il 6 luglio - conclude Renato Merzetti - La produzione, però, c'è: ne avremo circa tremila quintali. E' un prodotto dal buon posizionamento, a mio avviso è una grande pera, fresca, estiva e sempre più apprezzata".

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