Green pass obbligatorio, i rischi per il settore

L'analisi di Fruitimprese e Unaproa, cosa cambia nei Mercati

Green pass obbligatorio, i rischi per il settore
Un conto alla rovescia che tiene con il fiato sospeso il settore: da venerdì sarà necessario il Green Pass per accedere nei luoghi di lavoro pubblici e privati, sia per i dipendenti che per i lavoratori autonomi e il mondo dell'ortofrutta guarda con preoccupazione a quanto potrà accadere. Il governo Draghi ha definito gli ultimi dettagli con il Dpcm di ieri; l'esecutivo, a quanto pare, non intende concede deroghe di sorta.

"Abbiamo pubblicato tre informative, preparato tutte le procedure per le aziende con tanto di fac-simile e istruzioni, eppure le incognite e i timori non mancano", spiega il direttore di Fruitimprese, Pietro Mauro. "I nodi sono principalmente quelli del controllo del personale non impiegato all'interno delle aziende, ad esempio quello che lavora in campo, per il quale sarebbe auspicabile una deroga e per i trasportatori, spesso dell'Est Europa, non vaccinati o vaccinati con Sputnik, al momento non considerato valido per il Green Pass".



"Il problema principale - incalza Mauro - sono le maestranze dell'est che hanno appunto lo Sputnik o hanno paura del vaccino e si stanno dirigendo verso altri Stati dove il green pass non è richiesto". Insomma, il rischio concreto è che buona parte della manodopera - cosi come molti autisti di camion - non rientrando nel "perimetro" del certificato verde, scelgano la Germania, la Francia o altri Paesi meno rigidi dell'Italia.

"Le aziende associate hanno ricevuto tutte le informazioni necessarie e gli strumenti per affrontare la questione - conclude il direttore di Fruitimprese - speriamo non si creino situazione critiche per il settore".

Unaproa conferma i timori della vigilia: "Condividiamo al 100% quanto previsto  nel decreto legge sull'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro che consente, unitamente alle altre misure in atto, la messa in sicurezza di tutti i consumatori", dichiara il legale rappresentante dell'Unione Felice Poli. "Ma - aggiunge il vice presidente Antonio Salvatore - le difficoltà organizzative per le imprese del nostro settore non sono poche e si  portano dietro costi di gestione non banali". L'impegno per andare oltre l'ostacolo è comunque concreto: "Stiamo superando le difficoltà con spirito di sacrificio così come abbiamo sempre fatto dall'inizio della pandemia", tiene a puntualizzare Salvatore.



E nei Centri agroalimentari e Mercati all'ingrosso come ci si regolerà? Ogni azienda insediata all'interno delle piattaforme sarà chiamata a controllare, oltre ai dipendenti, i rispettivi clienti. Venerdì, insomma, inizia un nuovo capitolo delle procedure straordinarie conseguenti alla pandemia. Sperando di essere alle ultime pagine.

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