Prezzi frutta: mele su, uva in calo, cachi in chiaroscuro

I dati Ismea nella terza settimana di ottobre: listini alti ma vendite fiacche per le pere

Prezzi frutta: mele su, uva in calo, cachi in chiaroscuro
Prezzi della frutta, la seconda parte di ottobre inizia nel segno della stabilità, nei campi, con un mini-sprint della mela. In un clima di generale calma, Ismea rileva che nella settimana dal 18 al 24 ottobre sono proseguiti gli scambi per le pere mentre per Golden & Co. una buona richiesta sia interna che estera ha permesso il favorevole svolgimento delle vendite. Poche variazioni per l'uva da tavola con quotazioni medie in ulteriore contrazione a fronte della flessione osservata per la varietà Italia di origine barese e tarantina. Si intensifica la raccolta per i kaki, con quantitativi in incremento.



In fase conclusiva le operazioni di raccolta delle mele nelle zone vocate del Trentino-Alto Adige. L'andamento del mercato questa settimana rispetto alla precedente rilevazione è risultato sostanzialmente stabile. Su toni favorevoli sono proseguite le vendite sia sul fronte nazionale che estero grazie a una domanda vivace. Sotto il profilo delle quotazioni i prezzi sulle differenti piazze monitorate hanno teso alla stabilità. Solo per la Granny Smith di provenienza veronese si è osservato un avanzamento del listino da imputare all'avvio delle prime contrattazioni per il prodotto in uscita da magazzino.

Per quanto riguarda le pere, la commercializzazione del prodotto in uscita da magazzino ha interessato oltre le varietà Abate Fetel e William quote maggiori di Conference, Decana e Kaiser: le quotazioni, mediamente più alte, hanno influenzato positivamente il listino. Le transazioni concluse sono proseguite in un clima di generale calma, evidenzia Ismea, a fronte di una domanda piuttosto riflessiva a causa dei prezzi molto sostenuti. 



Listini in ulteriore flessione rispetto alla settimana precedente per l'uva: il calo delle quotazioni ha interessato la varietà Italia di origine pugliese, in particolare tarantina e barese con una richiesta che si è confermata poco attiva e non adeguata all'offerta. Più fluido invece, stando a Ismea, il collocamento nelle aree del nord barese dove i minori quantitativi affluiti sui mercati, quale conseguenza del ritardo dell'avvio della raccolta, hanno permesso ai prezzi di attestarsi sui livelli precedenti. In generale le contrattazioni sono proseguite in un clima di generale calma e sulla base di quotazioni stabili.

Situazione diversificata per i kaki: sulla base di prezzi cedenti le vendite per il prodotto modenese e napoletano (complice l'incremento delle disponibilità); di contro nell'areale forlivese e nel ravennate una migliore intonazione della domanda ha permesso ai listini di beneficiare di rialzi. Non sono state registrate invece variazioni degne di nota sulle piazze di Verona e Bologna dove le quantità immesse sul mercato sono risultate in linea con la richiesta.

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