Sicilia, tutte le richieste dopo i danni del ciclone

Sicilia, tutte le richieste dopo i danni del ciclone
Il ciclone che si è abbattuto in Sicilia ha lasciato una lunga scia dei danni. Danni enormi alle produzioni e alle strutture, come ha ricordando il presidente regionale di Confagricoltura, Ettore Pottino, parlando con il Quotidiano di Sicilia.

“Fra l’altro – ha detto – si parla sempre di stato di calamità e di crisi ma di fatto le aziende non sono mai state ristorate: nel 2018 è stata demandata la Protezione Civile per la liquidazione dei danni alle strutture, doveva arrivare l’80% di risarcimento per il danno subìto ed è stato invece ridotto al 15%, insufficiente soprattutto in periodo di post-pandemia. Siamo sconcertati da quello che succede e siamo convinti che anche in quest’occasione le istituzioni ci lasceranno soli. Gli agricoltori sono in ginocchio, – ha concluso il numero uno di Confagricoltura Sicilia – è una brutta situazione che lascia tutti con l’amaro in bocca”.

“La situazione è stata ed è drammatica – le parole al Qds di Marino Scappucci, commissario di Confagricoltura Catania – perché soprattutto in alcune zone, come a Scordia e nella piana di Catania, i danni sono stati ingentissimi specialmente in prossimità dei fossi dei fiumi che hanno esondato a causa della cattiva manutenzione. I contraccolpi riguardano le colture orticole a pieno campo, gli agrumeti e le aziende zootecniche che sono letteralmente in crisi e dove le mucche, in occasione delle intemperie più violente, sono state fatte uscire sulla strada perché altrimenti sarebbero affogate e tutto questo anche a rischio dell’incolumità degli automobilisti Occorre porre mano al futuro per evitare che certi misfatti si verifichino di nuovo”.

Girolamo Ferla, presidente di Confagricoltura a Siracusa, ha riferito dei danni sul suo territorio, "soprattutto le colture orticole, le serre e gli agrumeti anche se per questi ultimi ci vorrà più tempo per constatare gli effettivi contraccolpi a causa del ristagno dell’acqua. Noi, come Confagricoltura, a parte le provvidenze previste dalla legge nei casi di calamità naturali e l’esonero dal pagamento dell’Irpef per i danni conseguenti a calamità atmosferiche previsto dal Dpr 917, vogliamo chiedere che si attivi una disposizione legislativa che consenta di esonerare anche dal pagamento dell’Imu, nel caso di calamità naturali, le aziende agricole che anzi necessitano di liquidità per riseminare i terreni e sistemare le coltivazioni e non possono dunque pagare queste tasse sugli stessi terreni dove non hanno guadagnato ma subìto danni”.

Gli uffici preposti della Regione Siciliana completeranno a giorni la ricognizione dei danni da trasmettere a Roma per il riconoscimento della calamità naturale e la conseguente dotazione finanziaria, con particolare attenzione al ministero dell’Agricoltura. “La Struttura contro il dissesto idrogeologico provvederà, in collaborazione con gli altri enti a una pianificazione delle aste fluviali di tutto il territorio comunale di Scordia - ha dichiarato il governatore Nello Musumeci - Individuati i punti critici, si interverrà con immediatezza per ridurre, almeno, le conseguenze disastrose della straordinaria caduta di acqua, ormai sempre più frequente. Faremo tutto ciò che sarà necessario”.

Flai Cgil Sicilia in una nota evidenzia come ai danni all’agricoltura, si aggiungano le giornate di lavoro andate perdute con ripercussioni sui redditi e sulla previdenza per i braccianti, soprattutto nelle zone della Sicilia orientale più colpite dal maltempo.

“Per questi lavoratori – ha detto il segretario della Flai Cgil Sicilia, Tonino Russo – chiediamo la riconferma delle stesse giornate di lavoro effettuate l’anno scorso, perché siano garantiti i diritti previdenziali e le tutele, come la possibilità di accedere alla disoccupazione agricola”.