«Puntiamo su un approccio di filiera e sul biologico»

«Puntiamo su un approccio di filiera e sul biologico»
“L’agricoltura europea è oggi al centro di tre grandi sfide: ambientale, salutistica ed economica, ma questo non deve essere visto come un problema o come una sorta di intralcio alle imprese perché rischia di farci perdere competitività, bensì come il nostro fine, la nostra mission: noi produttori cooperatori facciamo agricoltura per migliorare l’ambiente, per produrre cibo sano e per dare lavoro”. Lo ha detto Francesco Torriani, coordinatore del settore biologico di Alleanza Cooperative Agroalimentari intervenendo ieri al convegno Pnrr, filiera agroalimentare sostenibile e biologico: politiche e strategie di sviluppo che ha inaugurato l’evento B2B di Veronafiere dedicato al food biologico certificato.

La questione della sostenibilità rappresenta una grande opportunità per dare valore alla nostra attività anche in considerazione del fatto che l’attuale quadro politico è particolarmente favorevole  per sostenere un modello agricolo sostenibile - ha proseguito Torriani - Il Green deal europeo, la strategia Farm to fork, il piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica sono infatti tutte politiche che favoriscono e incoraggiano l'approccio di filiera e di distretto, ovvero i due modelli politico-organizzativi che sono a nostro avviso alla base dello sviluppo sostenibile dell’agricoltura e quindi anche e soprattutto di quella biologica”. 

Per promuovere un modello di agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, è indispensabile secondo il coordinatore del settore biologico di Alleanza Cooperative “mantenere integrate tutte le fasi principali della filiera. Il beneficiario della politica agricola non può più essere l'azienda agricola singola, bensì l'azienda agricola inserita in una filiera e/o distretto. Inoltre, enfatizzare il made in Italy senza investire seriamente nelle filiere italiane è controproducente per il sistema Italia ed è per questo che a nostro avviso occorre la massima coerenza tra il Pnrr, il Psn e i vari Psr”.

Un’ultima riflessione è stata posta dal coordinatore Torriani sul tema del mercato. “Non dobbiamo dimenticare che fino ad oggi, tutta la politica agricola europea alla base delle misure agroambientali è stata svincolata dagli aspetti legati al mercato, e fin quando il biologico è stato una nicchia ciò poteva andar bene, ora no. Ecco perché il nostro Paese dovrà porre grande attenzione all’Asse 1 del Piano d’azione europeo per l’agricoltura biologica, ovvero alle azioni in grado di far aumentare la domanda di prodotti biologici: bene quindi le campagne di educazione alimentare e di cambiamento degli stili di vita, ma anche ad altre iniziative con finalità commerciali che sostengano appunto il consumo di prodotti biologici sia nei consumi domestici che collettivi”.

Fonte: Ufficio stampa Alleanza cooperative agroalimentari