«Clima e sostenibilità, il cambiamento parte da noi»

Luca Mercalli e Cristina Gabetti indicano la via per ridurre il nostro impatto ambientale

«Clima e sostenibilità, il cambiamento parte da noi»
Non possiamo più tirarci indietro. Le nostre azioni hanno un impatto diretto sulle conseguenze climatiche e di sostenibilità, a partire da quello che decidiamo di mettere in tavola. Ne abbiamo parlato ieri allo Speciale Frutta & Verdura 2021 - Innovation Forum con due esperti del settore: il climatologo Luca Mercalli, nonché presidente della società di meteorologia italiana e Cristina Gabetti, giornalista e sustainability advisor.

Nel suo intervento su “Innovazione e cambiamenti climatici”, Mercalli ha fatto il punto sui cambiamenti climatici che hanno determinato un aumento esagerato del riscaldamento globale, fenomeno che potrebbe a breve cambiare il nostro modo di vivere. “L’agricoltura è vittima dei cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, ha contribuito a crearli con impatti importanti sulle coltivazioni – ha detto il climatologo – a questo punto il settore ha due obiettivi: da un lato adattarsi agli eventi climatici estremi per risentirne di meno e, allo stesso tempo, ridurre l’impatto climatico per migliorare lo scenario futuro”.

 

La crescita dell’anidride carbonica è un problema ormai acclarato e, come ha sottolineato Mercalli, ha determinato un aumento delle temperature di 1,2 gradi centigradi nell’ultimo secolo. “Un aumento che è necessario fermare il prima possibile – ha precisato il climatologo – considerato che abbiamo già perso il 50% dei ghiacciai alpini e rischiamo che la Pianura Padana raggiunga entro fine secolo le stesse temperature desertiche del Pakistan, riducendo il fiume Po ad un rigagnolo”.

Gli effetti del cambiamento climatico sul settore produttivo sono gravissimi e li abbiamo già visti in primavera con le gelate che hanno distrutto le fioriture precoci negli alberi da frutto, eliminando intere colture dalla scena commerciale. E ha concluso: “La scienza dice quello che sta ripetendo da 50 anni, ma nessuno vuole ascoltare: per non arrivare a scenari catastrofici ed evitare che l’acqua del mare arrivi nei nostri salotti, è necessario decarbonizzare, usare meno energia fossile a favore di energie rinnovabili, installare pannelli fotovoltaici ed introdurre pratiche di agricoltura ecologica”.

 

Alle parole di Mercalli hanno fatto eco quelle di Cristina Gabetti, giornalista e sustainability advisor nel suo intervento su “Innovazione nei trend di consumo”. Dopo aver coinvolto il pubblico su tematiche come sprechi, sostenibilità e modalità di acquisto, la giornalista ha sollecitato a un doveroso cambio delle nostre abitudini. A partire dal modo in cui facciamo la spesa: “La qualità dei prodotti deve superare la quantità, dobbiamo ricorrere alla spesa solo quando il frigo è veramente vuoto per evitare gli sprechi – ha detto – ma soprattutto deve scattare in noi la volontà di avvicinarci creativamente a un nuovo modo di fare”.

E se le tempistiche della vita moderna sono sempre più ristrette, basta affidarsi alle nuove proposte dell’offerta: “Se non abbiamo tempo di andare al Mercato, ci sono le consegne a casa: e come questa, ci sono una marea di soluzioni; l’importante è abbracciare l’invito a cambiare”.

Quello che serve per far cambiare idea ai consumatori è, come sostiene Gabetti, instaurare un dialogo aperto e non demonizzante che aiuti ad "alzare l’asticella dei nostri comportamenti, a partire dall’alimentazione. Dobbiamo imparare ad alleggerire il nostro impatto – ha concluso – e per farlo, i sistemi agricoli vanno considerati parte della soluzione per lo sviluppo sostenibile: in fondo biosfera, società ed economia sono fortemente interconnessi”.

Le soluzioni sono molteplici, a partire dalla politica e dagli investimenti, passando per la conversione delle pratiche agricole fino ad un uso dell’agricoltura rigenerativa. In qualsiasi modo lo si voglia fare, l'importante è iniziare. 


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