Kiwi, ecco alcuni consigli per prevenire la moria

Kiwi, ecco alcuni consigli per prevenire la moria
Contrastare la stanchezza dei suoli attraverso l'impiego combinato di prodotti prebiotici e probiotici rappresenta una pratica basilare per favorire la crescita di nuovi capillari nelle radici delle piante di kiwi. In questo modo, i produttori possono migliorare la salute dei loro terreni e fortificare il rizobioma, prevenendo così il rischio di incorrere in spiacevoli situazioni di moria. E’ quanto emerso all’evento “Moria del kiwi e stanchezza del terreno, l'importanza del microbioma del suolo", organizzato da Biolchim, importante azienda attiva nella produzione e nella commercializzazione di fertilizzanti speciali, in particolare di biostimolanti.

“I problemi della produzione si nascondono spesso sotto ai nostri piedi, ovvero nel terreno”, ha sottolineato Vincenzo Michele Sellitto, microbials projetc leader di Biolchim. Che ha aggiunto: “Il suolo è, assieme all’acqua, la risorsa più importante per gli agricoltori. Un universo di stelle, formato da microrganismi, che occorre mantenere vivo e sano. Un serbatoio di vita e variabilità genetica a cui la pianta attinge per reclutare i suoi aiutanti e attivare i geni di cui ha bisogno”.

"Oggi tutti i produttori – ha proseguito – si devono domandare come sta il suolo dove coltivano e se è possibile aiutarlo. In questa direzione stiamo portando avanti un lavoro di ricerca incredibile per cercare di gestire al meglio la resilienza radicale. Un apparato radicale resistente è infatti in grado di superare o convivere con fattori di criticità, riorganizzandosi per superare il blocco di crescita e sostenere produzioni adeguate”. 

In particolare, l’approccio di Biolchim si basa sulla distribuzione di prebiotici (miscele di sostanze nutritive che favoriscono la crescita del rizobioma e dei probiotici associati) e di probiotici (inoculi di microrganismi benefici) per contrastare la stanchezza dei suoli. A questo proposito Franco Vitali, responsabile tecnico dell’azienda, ha annunciato una serie di suggerimenti utili per tutti i kiwicoltori italiani che gestiscono impianti sani o ai primissimi sintomi di moria. Consigli che rientrano nell’ambito del progetto di ricerca "Rizosfera" e prevedono l'impiego – attraverso la fertirrigazione – dei biostimolanti e prebiotici Nov@ e Vhera Life e dei probiotici T24 Biocontrol e Vhera.

Nella tabella sottostante sono indicati i dosaggi consigliati dei diversi prodotti per ogni fase fenologica del kiwi – germogliamento, prefioritura, ingrossamento del frutto e post raccolta – a seconda di due diverse situazioni: impianto sano (semaforo verde) o ai primissimi sintomi (semaforo giallo), quindi alla visione delle prime piante colpite da moria. 

“La nuova campagna del kiwi inizia al termine della raccolta. E’ bene infatti non dimenticare l’importanza di intervenire anche nella fase del post raccolta, dove la pianta ha una forte crescita dell’apparato radicale – ha precisato Vitali durante l’incontro – Gestire al meglio questa fase è molto importante per poter avere un buon germogliamento nell’anno successivo”. 



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