Export veronese ok: oltre 400 milioni in nove mesi

Giovedì assemblea Fruitimprese Veneto dedicata a brevetti e royalty con Furlani di Conad

Export veronese ok: oltre 400 milioni in nove mesi
Continua la corsa dell'export veronese di ortofrutta: nei primi nove mesi del 2021 è cresciuto infatti del 4,5% su gennaio-settembre 2020 e addirittura del 9,3% sull'analogo periodo del 2019 con un dato in valore di 407,5 milioni di euro contro i 389,8 dei primi tre trimestri precedenti. Nel complesso, l'ortofrutta vale il 4,5% delle esportazioni del capoluogo veneto, tra i più vocati per produzione e commercio di frutta e verdura. L'agroalimentare si conferma prima voce dell'export: complessivamente vale 2,6 miliardi di euro. 


Stefano Pezzo

In termini assoluti la Germania è il primo mercato di esportazioni dei prodotti veronesi, con un valore che ha raggiunto il miliardo e 751 milioni (+13,7%). Segue al secondo posto la Francia con vendite aumentate del 27,5% sul 2020 e la Svizzera con un rialzo del 18,1%: tre riferimenti importanti anche per il settore ortofrutticolo insieme all'Austria.

E si parlerà anche di questo, ma non solo, nell'assemblea annuale di Fruitimprese Veneto in programma nel pomeriggio di dopodomani, giovedì 15 dicembre, a Colognola ai Colli, intitolata "Brevetti e Royalty sulle novità varietali: responsabilità, tutela e modalità di gestione". Il presidente Stefano Pezzo, fresco di rielezione per il prossimo triennio, ha invitato tra gli altri Daniele Furlani, direttore acquisti freschi di Conad. 



Il consiglio di Fruitimprese Veneto è composto anche da Cristiana Furiani (Geofur), Ilenia Nordera (Biotrading, new entry), Stefano Bighelli (Perusi), Domenico Citterio, Roberto Pavan (Pef), Lucio Duoccio (Duoccio), Leonardo Odorizzi (Odorizzi), Fabrizio Giraldini (Le Motte), Matteo Falzi (Villafrut), Federico Poli (Bovolino).

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