Marradi, addio alla storica fabbrica dei marroni

La nuova proprietà punta al trasferimento a Bergamo, i lavoratori in presidio

Marradi, addio alla storica fabbrica dei marroni
I marroni sono sempre stati un motivo di pregio, oltre che di riconoscimento, della città di Marradi (Firenze). Questi frutti fanno parte della tradizione alimentare del territorio e si ritrovano in tantissime ricette dolci e salate fino ai gustosissimi marron glacé; oltre ad essere esportati in una trentina di Paesi esteri. La loro lavorazione è sempre avvenuta nella storica Ortofrutticola del Mugello – affettuosamente chiamata “la fabbrica dei marroni” – che ora rischia di dover chiudere i battenti.

La nuova proprietà dell’impianto, rappresentata da Ital Canditi, ha infatti chiedo il trasferimento della produzione in Lombardia, precisamente nella città di Bergamo. A darne notizia nei giorni scorsi è stato il sindaco di Marradi Tommaso Triberti tramite i suoi social: “Ci hanno informato della volontà della nuova proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello di chiudere lo stabilimento di Marradi per spostare tutto a Bergamo“.


Foto: profilo facebook Cgil Firenze

Il primo cittadino descrive la decisione come una “pugnalata al cuore del nostro paese, capitale del marrone, e della nostra comunità. La fabbrica dei marroni è la fabbrica di Marradi, un punto di riferimento e un volano per tutto il territorio e faremo di tutto perché questo non accada. È un presidio fondamentale per garantire la vita della nostra piccola comunità”.
Triberti paragona la perdita dello stabilimento ad un’altra città italiana, diventata famosa per la sua manodopera locale: “Perdere la fabbrica per Marradi, sarebbe come se la Ferrari se ne andasse da Maranello”.


Foto: profilo facebook Cgil Firenze

Sul piede di guerra i lavoratori, che hanno organizzato un presidio davanti alla fabbrica stessa. Ad appoggiare la causa dei lavoratori lo stesso Comune di Marradi, che sottolinea l’importanza di appoggiare un’eccellenza del territorio. Tutti possono contribuire alla protesta tramite una donazione che sostenga le spese di avanzamento del presidio.

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