Il pericoloso effetto boomerang del consumatore confuso

Il presidente di Ortofrutta Italia e la giungla delle pere: «La filiera cerchi un'unità d'intenti»

Il pericoloso effetto boomerang del consumatore confuso
Guai se il consumatore finisce per perdersi nella giungla delle pere. Il nostro servizio di ieri sulle “indecenze” commerciali incontrate in un Centro agroalimentare del Nord Italia (clicca qui per leggere la notizia) stimola l'intervento di Massimiliano Del Core, presidente di Ortofrutta Italia.

L'anarchia nell'utilizzo degli imballaggi, confusione sulla territorialità, mancata indicazione dell'origine... La leggerezza con cui abbiamo trovato esposte le pere suggerisce che il fenomeno sia consolidato.



"Una premessa - esordisce Del Core - noi siamo a favore della qualità Made in Italy, quindi la rivendicazione dell'origine, la vocazione di un territorio, ancor prima di ogni norma sono parti integranti del valore di un prodotto ortofrutticolo. Il vostro servizio mi ha fatto pensare che serve una collaborazione ancora più stretta e una unità di intenti interna alla filiera, soprattutto dove ci sono Dop e Igp, prodotti che devono essere valorizzati al massimo. Nelle pere, con la nascita di UNAPera, c'è stata una presa di coscienza del comparto, sostenuta da una Regione all'avanguardia come l'Emilia-Romagna e del suo assessore all'agricoltura Alessio Mammi. Ortofrutta Italia si rende disponibile a collaborare con UNAPera, con il Consorzio di tutela della Pera dell'Emilia-Romagna Igp e con l'OI Pera per poter comunicare al consumatore le diverse varietà, i territori d'origine, indirizzandolo verso il riconoscimento della qualità. Il sistema ortofrutticolo nazionale può e deve esaltare questo frutto, passando però da uno step preliminare: l'opportuna informazione al consumatore".



Consumatore che, però, se vede le pere presentate negli imballaggi delle mele Melinda o delle Ciliegie di Vignola Igp non può che rimanere col dubbio su ciò che sta realmente acquistando. "La difformità sui packaging e la mancata correlazione con il prodotto contenuto sono messaggi che non fanno di certo bene - argomenta il presidente di Ortofrutta Italia - Come detto è importantissimo divulgare informando i consumatori e il packaging è uno degli strumenti con cui si parla a chi compra ortofrutta. Ecco perché gli operatori in produzione si devono preoccupare di proporre i frutti con un imballaggio corretto e per lo stesso motivo chi distribuisce i prodotti deve impegnarsi sullo stesso fronte: il pack che crea confusione non aiuta nè a distinguere un frutto premium da uno standard, nè tantomeno a spiegare l'origine, la salubrità e nemmeno la tipologia di prodotto. Il consumatore attento oggi guarda con scrupolo all'origine, alla tracciabilità, ai territori vocati, alla sostenibilità e va aiutato nel capire cosa sta acquistando".

Il sistema, rimarca Del Core, deve essere quindi più responsabile, mutuando il rigore che la Grande distribuzione organizzata solitamente ha nel controllo della merce in vendita. "Creare confusione nei consumatori - conclude il presidente di Ortofrutta Italia - vuol dire abbassare le vendite".

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