Quando la fertilizzazione è circolare e sostenibile

Fomet: “Così ridiamo vita, e valore, ai sottoprodotti”. E l'agricoltura ringrazia

Quando la fertilizzazione è circolare e sostenibile
L'economia circolare è un concetto sempre più valorizzato all'interno della filiera agroalimentare. La sostenibilità, lo abbiamo rimarcato più volte, inizia dal campo e la fertilizzazione dei terreni può giocare un ruolo cruciale in una strategia produttiva sostenibile e circolare. A testimoniarlo è l'attività di Fomet SpA, società impegnata nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti speciali e naturali per l'agricoltura.



L'impresa di San Pietro di Morubio (Verona) fonda la sua attività sulla fertilizzazione organica: il know-how acquisito nella lavorazione della materia prima – dalle matrici organiche di letami selezionati ai sottoprodotti di origine animale e vegetale – ha permesso di sviluppare un ricco catalogo (clicca qui per sfogliarlo) con diverse soluzioni utili a riportare la sostanza organica al terreno.



“Nasciamo come azienda sostenibile – spiega a IFN Enrico Cappellari, Coo di Fomet SpA – e lo facciamo garantendo anche un servizio alla filiera: ad esempio ritiriamo lo stallatico dagli allevamenti zootecnici per renderlo più attivo, omogeneo, stagionandolo e quindi rendendolo pronto all’uso, con bassa umidità e secondo gli standard di certificazione internazionali che chiedono un fertilizzante privo di contenuti batterici negativi, sicuro e pronto all’uso. Quindi ridiamo vita, ed un valore aggiunto, a quei prodotti che sarebbero destinati agli impianti di compostaggio o di biogas. Li rendiamo fertilizzanti, atti a dare vita al terreno, nutrendo le colture in modo sano e controllato, al pari di come per millenni è stato nella vita agricola dell’uomo. Nella nostra filosofia di produzione più del 50% dei prodotti deriva dal recupero di matrici vegetali e animali. Recuperiamo sottoprodotti dalla filiera agroalimentare, dalle torrefazioni, dalla macellazione; infatti abbiamo fra gli altri un fertilizzante a base di caffè, primo in Italia di questo genere. Tutti materiali che sono già stati attentamente scelti, selezionati e analizzati, quindi con un livello qualitativo dei nostri formulati elevato”.



“La nostra offerta si differenzia a seconda delle esigenze del cliente – aggiunge Cappellari - Vale per tutti i tipi di nutrizione vegetale: dal biologico al convenzionale al biodinamico e per tutte le colture, frutticole, intensive, floricole, quarta gamma, serricole... Laddove vi è necessità di nutrizione vegetale noi siamo presenti. In più di 35 Paesi in Europa e nel mondo. Abbiamo una linea di prodotti versatili che possono riequilibrare i terreni, integrando sostanza organica, azoto, fosforo e potassio e microelementi”.



Ora dopo una lunga esperienza focalizzata sui fertilizzanti organici, l'azienda ha iniziato a sviluppare prodotti speciali, biostimolanti, liquidi e ad azione specifica. Nel 2019 abbiamo creato la sezione Nutrizione Speciali che è in continua espansione di prodotti e vendita. “Ci stiamo orientando verso prodotti particolarmente efficienti in termini di rafforzamento delle difese naturali biotiche dei vegetali, come funghi e micorrize – illustra Cappellari – queste soluzioni sono destinate a crescere nei prossimi anni, soprattutto nelle coltivazioni dedicate agli ortaggi destinati alla IV Gamma”.



E la ricerca in casa Fomet va avanti. Il Centro Ricerche Fomet, composto da una parte dal Center for Plant Nutrition (CFPN), la stazione di ricerca e sperimentazione agronomica, con serre e aree a pieno campo e dall'altra dal Fomet L@b, il laboratorio di analisi e controllo e certificazione interno, si sta ulteriormente ampliando passando da 5 addetti a 7 entro la metà del 2022. Ciò per accelerare ancora sullo sviluppo e il controllo qualità della  gamma prodotti: così si costruisce il futuro, sostenibile e circolare, dell'agricoltura.

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