Finocchi, i risultati dell'anticipo produttivo

Rosangela Appio (Op Primo Sole): «Abbiamo volumi in calo del 30%»

Finocchi, i risultati dell'anticipo produttivo
Una campagna produttiva decisamente insolita, determinata da un anticipo produttivo e successivamente dalla mancanza di prodotto. Così Rosangela Appio, responsabile commerciale della Op Primo Sole di Montescaglioso (Matera), descrive l’attuale stagione dei finocchi.

“La produzione è partita a ottobre in sordina, sono stati mesi molto caldi con prodotto in quantità – spiega Appio a IFN – abbiamo assistito a un notevole anticipo produttivo. A dicembre però ci siamo trovati nella situazione contraria ovvero mancanza di prodotto”.


Rosangela Appio

Se i finocchi che dovevano essere pronti a dicembre sono stati raccolti prima, a fine anno gli agricoltori si sono ritrovati con poco prodotto e prezzi in netto rialzo. E ancora adesso i problemi continuano: “Ci ritroviamo con il 30% di prodotto in meno rispetto ad una stagione normale – specifica Rosangela – in particolare nel mese di dicembre abbiamo registrato un calo produttivo del 50%. In generale le quote finocchi sono in calo un po’ ovunque: dopo due annate di sofferenza (2019-2020 e 2020-2021) molti produttori esterni ai nostri, hanno rivisto la loro produzione: si tratta di agricoltori che non hanno lavorato su programmazione e contratti e, dopo due anni di magra, hanno deciso di non piantare più finocchi. Noi per fortuna mettiamo la programmazione al centro del nostro lavoro giornaliero con i clienti quindi non abbiamo avuto particolari problemi”.



Nonostante la carenza produttiva, rimangono positive le previsioni per i prossimi mesi: “Gli ettari programmati saranno raccolti e non andremo in sofferenza. E considerato che di prodotto ce n’è meno del solito, il mercato rimarrà allegro” dicono dall’azienda.

Tra i punti di forza dell’azienda anche uno sviluppatissimo settore di ricerca e sviluppo, portato avanti in collaborazione con le case sementiere. Ogni anno l’azienda conta un gran numero di varietà in sperimentazione con l’obiettivo di trovare le caratteristiche giuste per prodotti resistenti alle temperature sempre più calde. “Vogliamo trovare finocchi che siano resistenti sia per la campagna che per il magazzino, prodotti che si raccolgano senza problemi – commenta la responsabile commerciale – è fondamentale individuare le giuste varietà: su novembre ci siamo ritrovati con piante nel ciclo biologico scorretto e abbiamo avuto qualche problema con i marciumi, fortunatamente da dicembre in poi le temperature si sono stagionalizzate”.



Nonostante i problemi climatici, la qualità dei finocchi è ottimale. “Non tutti sono stati così fortunati come i nostri areali – dice Appio – per esempio nel foggiano e nell’agro-nocerino sono stati colpiti da molte piogge e diverse partite hanno risentito dei ristagni idrici”.

Tutti i finocchi della linea premium prodotti dalla Op in Basilicata sono distribuiti con il brand Dolce Lucano in vassoi da due frutti oppure nel bauletto da 2 chilogrammi. Buoni i trend commerciali: in alcune piazze per il prodotto di categoria extra sono state raggiunte quotazioni sostenute, vicine ai 3 euro al chilogrammo, come testimonia l’azienda. 
Più delicata la distribuzione nelle catene della Gdo: “Cerchiamo di evolvere il rapporto con la Gdo, passando da un semplice rapporto di fornitura ad uno più articolato di collaborazione – conclude Appio - In questo modo contiamo di valorizzare la produzione dei nostri associati, che stanno facendo fronte a dei costi di produzione sempre più alti. Per questo i listini dovrebbero partire dai 2 euro/kg a salire. Non si tratta di fare speculazione ma di dare una giusta risposta a una filiera che sta vivendo un momento di grande difficoltà".



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