giovedì 20 gennaio 2022
Assomela: «Vendite in rialzo, stock basso»
Martedì 18 gennaio si è tenuta la consueta riunione del
Comitato Marketing di Assomela che ha avuto modo di valutare l’andamento di mercato e gli elementi che
lo stanno fortemente influenzando, in particolare l’aumento generalizzato dei costi e i problemi
legati alla logistica.
Per quanto riguarda il mercato, le vendite nel mese di
dicembre hanno fatto segnare un buon andamento tendenzialmente positivo per tutte le varietà, a 158.960
tons., superiore di poco alla quota venduta lo scorso anno ed in linea con le stagioni precedenti. Le giacenze al primo gennaio di mele da tavola si riducono a
quota 1.198.597, tra le più basse registrate negli ultimi anni, complice, tuttavia, anche la minore
disponibilità di mele destinate al mercato fresco rispetto alle stagioni precedenti.
La campagna di commercializzazione appare meglio orientata
nel mercato interno che all’estero – in Unione Europa per alcuni paesi non si registra una domanda
particolarmente sostenuta e oltremare le difficoltà logistiche e l’aumento dei costi non aiutano
certo a rendere i flussi particolarmente regolari. A livello varietale, le vendite di Golden Delicious in
dicembre sfiorano le 50.000 tons., anche se qualche problema si registra per i calibri più piccoli, più
difficili da collocare sul mercato.
Segna una buona performance la Gala, le cui vendite sono
procedute rispettando i piani di decumulo, con 35.000 tons di prodotto venduto nel mese di dicembre. Prestazione soddisfacente per la Red Delicious, con giacenze
tra le più basse degli ultimi anni, a 113.548 tons., anche grazie alla maggiore recettività del mercato
indiano, e per la Granny Smith, con vendite nel mese di dicembre superiori alle 10.000 tons.
Mercato più lento, invece, per la Fuji, con vendite
inferiori rispetto alle stagioni passate, ma con una giacenza, tuttavia, in linea con le annate precedenti. A preoccupare maggiormente gli operatori sono l’aumento dei
costi in generale, sia per l’energia che per gli imballaggi, a cui si aggiungono le difficoltà legate alla
logistica, per il reperimento di mezzi di trasporto e container per l’esportazione verso paesi terzi.
È forte il timore che le maggiori spese possano ricadere
interamente sui produttori se non redistribuiti lunga la catena di approvvigionamento. Su questi aspetti
Assomela, al pari di altri settori ed organismi, segnala la necessità di interventi concreti sia per favorire
accordi per una più equa distribuzione dei costi tra i diversi attori della filiera, sia per interventi tesi
ad equilibrare il mercato dell’energia.
All’export, come accennato prima, di fronte ad una buona
domanda, si devono limitare le spedizioni a causa di una minore disponibilità di container, con costi a
volte addirittura triplicati. Una situazione che rende molto complicato fare programmi e che colpisce,
tuttavia, anche i paesi produttori dell’Emisfero Sud per i quali i costi di logistica impatteranno fortemente
sulla capacità di export, per loro vitale.
A livello internazionale, inoltre, la pressione di Iran e
Turchia, ma anche di altri paesi dell’Asia centrale, rende il mercato estremamente competitivo – una condizione
che sarà decisiva anche per le prossime stagioni e che Assomela sarà chiamata ad approfondire.
Pur con qualche disagio, risulta ancora sufficientemente
gestibile il personale stagionale nelle strutture di lavorazione. Importante sarà in ogni caso anticipare
ragionamenti e programmi adeguati per garantire la disponibilità di manodopera preparata per i lavori di
campagna, in particolare da inizio giungo con il diradamento manuale per arrivare alla raccolta.
Per quanto riguarda invece il settore del trasformato, al
momento le quotazioni sono in linea con quelle dello scorso anno, a fronte però di costi maggiori. La
pressione sul mercato non è eccessiva, anche grazie alla buona domanda statunitense, ma pure in questo caso la
difficoltà legate alla logistica e alla disponibilità ridotta del personale, rendono certamente più difficoltose
le vendite.
Fonte: Ufficio stampa Assomela