«Il primofiore è in ritardo ma la quantità non manca»

Scarcella (Cai): «Il problema maggiore per il limone è la concorrenza estera»

«Il primofiore è in ritardo ma la quantità non manca»
Si è parlato del limone biologico di Sicilia durante l’ultima puntata del programma “L’ingrediente perfetto”, andato in onda domenica mattina su LA7. Protagonista della trasmissione condotta da Maria Grazia Cucinotta l’Op Società Agricola Cooperativa Agricoltori Ionici (Cai) che ha sede a Furci Siculo, nel messinese. Il presidente Salvatore Scarcella, direttamente tra gli agrumeti biologici ha raccontato la storia del limone, prodotto principe commercializzato dall’Op, e illustrato il lavoro di selezione e confezionamento che avviene all’interno della Cooperativa Agricoltori Ionici.  



Adesso, negli areali messinesi e siracusani è il momento della raccolta del limone primofiore, il più classico limone invernale. “La campagna è iniziata con una ventina di giorni di ritardo rispetto allo scorso anno – spiega a IFN il presidente della Cooperativa -. Il motivo è da ricercare nell’andamento climatico. L’estate torrida ha rallentato la maturazione, e anziché iniziare attorno al 2 novembre, la raccolta è partita tra il 20 e il 25, ma fortunatamente il clima è ottimale per proseguire la raccolta a mano. Sarà tra febbraio e marzo, però, che avremo la quantità maggiore di primofiore per rifornire in primis la Gdo sia italiana che estera, e successivamente anche l’industria della trasformazione come le case farmaceutiche e le aziende di cosmetica che richiedono il biologico”.



Paragonando i due inverni nello stesso periodo, la pezzatura quest’anno è più piccola e il numero di prodotto entrato in magazzino minore, ma alla fine della campagna non dovrebbero esserci sorprese: “Abbiamo stimato – commenta Scarcella - che le quantità saranno della stessa portata”.



In casa Cai non si perde tempo e si guarda avanti, verso le prossime fioriture: “Speriamo che la primavera e l’estate siano clementi per permettere un’ottima campagna del maiolino prima e del verdello poi, tra maggio e settembre. La nostra più grande difficoltà è la concorrenza degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come la Spagna e la Grecia. Una concorrenza che dura tutto l’anno per via delle loro varietà precoci in grande quantità che mettono a disposizione della Gdo”. 

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