Melone del Senegal ai nastri di partenza

Mantuafruit pronta a commercializzare i frutti di Francescon: i programmi

Melone del Senegal ai nastri di partenza
Inizia a sentirsi profumo di melone in Senegal. La campagna produttiva è infatti ai nastri di partenza con i frutti prodotti dalla Op Francescon che dal 2022 saranno commercializzati dalla Associazione di Produttori Aop Mantuafruit.



“Le prime raccolte sono previste per la prima decade di febbraio, in modo da essere presenti sui punti vendita italiani attorno a metà mese - spiega il neo direttore commerciale, Alessio Orlandi - grazie alla logistica via nave ormai collaudata, con il collegamento Dakar-Vado Ligure che richiede cinque giorni di viaggio. Dopo i meloni, a fine febbraio sarà la volta della zucca e, a metà aprile circa, toccherà alla confermatissima anguria Perla Nera del Senegal, diventata ormai una certezza essendo al terzo anno di coltivazione. Grazie alla produzione senegalese siamo in grado di allungare il periodo commerciale potendolo anticipare, senza andare in sovrapposizione con le produzioni italiane, le quali godranno dei vantaggi commerciali dell'ingresso anticipato della referenza, evitando così forzature agronomiche che potrebbero influenzare la qualità del prodotto, rispettando invece il normale processo di sviluppo e maturazione dei frutti italiani".



"Frutti che - aggiunge Bruno Francescon, presidente dell'Aop - stanno crescendo e maturando al meglio grazie alle ottimali condizioni climatiche che hanno consentito buone allegagioni e piante sane e robuste. Il leggero ritardo rispetto agli anni passati è dovuto alle maggiori escursioni termiche giorno-notte, che se da un lato stanno ritardando il processo maturativo dall’altro hanno consentito di ottenere un’ottima qualità del prodotto".



L’azienda Frutta Italia, che fa riferimento alla Op Francescon, segue i capitolati produttivi, è certificata GLOBALGAP e GRASP ed è gestita da due tecnici Italiani residenti in loco.



Un'importante indicazione arriva anche sul fronte delle superfici dedicate. “Si confermano gli ettari coltivati nel 2021 - dicono Francescon e Orlandi - in forza della programmazione fatta con i clienti. Riserveremo al mercato italiano le produzioni di pezzatura media con una prima selezione direttamente in loco, effettuata all’interno di un magazzino di 3000 mq dotato di celle per abbattimento temperatura, calibratrice per selezione del prodotto. I frutti di calibro non idoneo, invece, sono destinati alla vendita in locale in Senegal".



Una modalità operativa che strizza l'occhio all'efficienza: così solo il prodotto di miglior qualità arriva in Italia. "In questo modo si contengono anche i costi logistici, che ultimamente hanno fatto registrare importanti variazioni - conclude Alessio Orlandi - In termini di volumi saranno 150-180 i container di meloni veicolati, circa 20 quelli contenenti zucche e 30 quelli di Perla Nera, quest’ultima coltivata su 15 ettari".

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