«Il mercato è rallentato, c'è una crisi di liquidità»

Riccardo Pompei (Car Roma): «I prezzi cambiano di continuo, difficile fare programmazione»

«Il mercato è rallentato, c'è una crisi di liquidità»
Un mercato rallentato e un canale dell’Horeca completamente paralizzato. Così l’imprenditore Riccardo Pompei descrive l’andamento del Car di Roma. “Le contrattazioni non sono in linea con gli anni precedenti – spiega a IFN – se anno scorso c’era incertezza tra gli operatori, quest’anno assistiamo a una crisi di liquidità dei consumatori, considerati anche i costi collegati all’andamento pandemico come i tamponi. Così come stiamo rallentando noi, rallentano anche le vendite all’esterno. Ma sono fiducioso, prima o poi questo periodo passerà e i consumi torneranno a salire”.


A dominare il mercato in questo momento sono prevalentemente due fattori, come riporta il grossista. “Da un lato per motivi stagionali c’è carenza di alcuni prodotti e prezzi sostenuti prevalentemente sugli ortaggi – dice – dall’altra parte c’è la domanda che non risponde a questi aumenti, comportando un continuo sbalzo di prezzi per cui è davvero difficile fare programmazione”.



Venendo agli ortaggi, Pompei segnala una carenza di melanzane e zucchine, entrambi prodotti che risentono molto al freddo: se le prime sono vendute nel range 1,60-1,80 euro al chilogrammo, le zucchine superano i 2 euro da un po’ di giorni.
Prezzi importanti si registrano invece sui pomodori, con il ciliegino venduto a 2,50 euro al chilogrammo, per superare anche i 3 euro per il prodotto di gamma premium. 
Il datterino lo vendiamo a 4 euro al chilogrammo mentre l’oblungo verde sopra i 2 euro – dice il grossista – sta invece sopra ai 1,60 euro il pomodoro a grappolo: si tratta sempre di prodotti di alta gamma”.
Si sono invece calmati i prezzi dei carciofi, che arrivano da Sardegna, Puglia e Sicilia. Raggiunge un prezzo di 1 euro al capolino il romanesco, mentre il Violetto italiano si aggira sui 0,40 euro. Buone le quotazioni dei finocchi, che arrivano a superare i 2-2,50 euro al chilogrammo, infine i cetrioli superano anche i 2,50 euro.



“Per quanto riguarda gli agrumi, sono in controtendenza ovvero al di sotto delle quotazioni medie – dice Pompei – parliamo di arance vendute anche a 0,50-0,60 euro al chilogrammo per i calibri più piccoli. Invece le clementine italiane stanno iniziando a calare come volumi, complice il finale della stagione produttiva e l’arrivo dei prodotti spagnoli. I prezzi sono pari a 0,50 euro per il prodotto di calibro 4 e 1,30 euro per il prodotto di calibro 1”. Simili i prezzi delle arance, vendute a 0,60 euro per il calibro 9 fino a 1 euro per il calibro 4.



Tra i frutti che Pompei sta commercializzando molto bene anche i cachi mela spagnoli Persimon. “Stiamo vendendo la linea premium da 1,50 euro al chilogrammo in su”. Nel frattempo iniziano ad affacciarsi sui mercati anche le prime fragole.



Ad influire sulle quotazioni sono ovviamente anche gli aumenti dei costi di produzione. “Le logistiche dei rincari iniziano a vedersi chiaramente – conclude il grossista – noi ad esempio stiamo calcolando un 10% di spesa in più solo per i trasporti”.

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