I grandi porti e la sfida del Covid

Anversa migliora i risultati del 2019 e lancia nuovi progetti per il futuro

I grandi porti e la sfida del Covid
I traffici portuali sono un ottimo indicatore per il commercio internazionale di ortofrutta. Guardare i trend di hub come quello di Anversa, punto di riferimento per il trasporto refrigerato di prodotti deperibili, aiuta a inquadrare la situazione.

Nei giorni scorsi proprio il porto di Anversa ha dichiarato il raggiungimento di ottime performance nel 2021: nonostante sia stato un anno segnato da diverse difficoltà - logistiche e non - con interruzioni nella catena di approvvigionamento globale. Le performance dell'infrastruttura belga registrano una crescita che ha permesso al porto di eguagliare i risultati conseguiti nel 2019, definito come anno record.

La portata totale delle merci nel 2021 è stata di 240 milioni di tonnellate, in crescita del 3,8% rispetto al 2020 e leggermente in aumento rispetto al 2019. E le prospettive per l'anno in corso? La società di gestione ipotizza un anno entusiasmante grazie alla fusione con il porto di Burges (Zeebrugge), che darà vita al Porto di Anversa-Bruges, e a importati traguardi per numerosi progetti pionieristici.



Le sfide poste dal 2021, a detta del porto di Anversa, sono state dunque vinte, con un traffico di conteiner stabile a circa 12 milioni di Teu, in aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Risultati raggiunti in parte grazie alla crescita della domanda, nonché alla forte posizione marittima in America Latina, Africa e Stati Uniti.
Il trasporto di linea containerizzato globale ha subito forti interruzioni, causando scali irregolari da navi oceaniche, con conseguente variazione in aumento delle dimensioni medie delle chiamate, ovvero la quantità di merci scambiate per visita.
Inoltre, il problema stava peggiorando anche a causa della carenza di manodopera portuale, principalmente indotta dal Covid-19 e dalle misure per contrastare la circolazione del virus.

Jacques Vandermeiren, Ceo del porto di Anversa ha dichiarato che, nonostante le ottime performance, il 2021 non è stato un anno facile e continuano ad esserci preoccupazioni di breve e lungo periodo. Per queste ragioni lo storico accordo di fusione con il porto di Zeebrugge è definito visionario.

La fusione si basa sull’ambizione di diventare il primo porto mondiale che concilia economia, persone e clima, condividendo tre priorità strategiche: crescita sostenibile, resilienza e leadership nella transizione energetica e digitale. L’obiettivo di valorizzare l’accordo sarà supportato anche dalla volontà di sviluppare e utilizzare al meglio l’interconnettività tra i due porti.

Il porto unificato raggiungerà una posizione di leadership su scala globale, con il conseguimento di importanti risultati. E proprio i risultati fanno emergere importanti traguardi: principale porto di container con un volume di 157 milioni di tonnelate/anno, importante porto di break bulk e porto di riferimento per il transito di veicoli in Europa, gestione di più del 15% del gas naturale liquido transitato nel Vecchio Continente, importante hub chimico d’Europa e 278 milioni di tonnellate/anno per il transito di navi da crociera del Benelux.

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