«Pere italiane, la Williams traina il mercato»

Natale (Cenerini): «Prezzi alti, acquistare pere diventa una scelta di nicchia»

«Pere italiane, la Williams traina il mercato»
Anche se la sua stagione sta volgendo al termine, la Williams sembra dominare i trend di mercato delle pere italiane. E’ quanto ha riferito a IFN Graziano Natale, venditore specializzato della ditta Cenerini operante al centro agroalimentare di Bologna (Caab). “E’ l’unica pera con prezzi interessanti e un mercato ottimo, che riusciamo a vendere durante tutto l’anno – dice – attualmente stiamo commercializzando i frutti dal calibro 18 a 2,30 euro al chilogrammo, un prezzo più che accettabile per una Williams. Considerato il calo produttivo generale della categoria, a breve il prodotto italiano finirà e dovremmo iniziare ad importarla da Argentina e Cile”.



Per quanto riguarda le altre varietà di pere, Natale segnala “prezzi alti e vendite molto prudenti” per l’Abate. “Per questo frutto dobbiamo fare i conti con l’80% di produzione in meno rispetto ad altri anni – commenta – e quel poco che c’è, raggiunge quotazioni altissime. Per questo gli acquirenti sono restii a comprare e andiamo avanti con il contagocce”. Al momento l’Abate raggiunge prezzi pari a 3,30/3,50 euro al chilogrammo per i frutti di prima categoria lavorati in padella e dal calibro 14. Invece per le pezzature più piccole (calibro 16) i prezzi scendono fino a 3/3,30 euro al chilogrammo.
 “Consideriamo che questi prezzi sono quasi raddoppiati dai dettaglianti, per questo l’acquisto di pere diventa ormai una scelta di nicchia che solo alcune ‘boutique dell’ortofrutta’ portano avanti – dice il grossista – nei supermercati invece si trovano più spesso pere dalle pezzature piccole e leggermente imperfette, parliamo di calibri 18/20 quindi non frutti di qualità premium”.



Sul mercato di pere italiane si trova anche la Decana, che raggiunge quotazioni pari a 3,50/3,70 per un prodotto di calibro 12 con cera lacca e imballato in confezioni 30x40 centimetri. Le quotazioni scendono fino a 3 euro per il prodotto di qualità media.
A chiudere la classifica la Conference, venduta a 1,60/1,70 per il calibro 20 in padella. “Si tratta di un frutto che vendiamo esclusivamente nell’area meridionale e in Toscana. Consideriamo che lo stesso frutto di provenienza olandese viene venduto a 1,30 – sottolinea Natale – la concorrenza con questo Paese è davvero fortissima. Per non parlare della Decana che raggiunge quotazioni pari a 2,30/2,40 per il prodotto lavorato con la cera lacca (calibro 12)”.
E conclude: “A inizio stagione abbiamo dovuto fare i conti con i prodotti spagnoli, adesso sta andando via tantissimo prodotto olandese. Per la merce da Oltreoceano ci troviamo di fronte a un punto interrogativo: considerati i rincari dei costi di produzione e dei noli container, i frutti raggiungeranno delle quotazioni mai viste”.

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