Poche cerimonie, bolle male per la mandorla di Avola

Il Consorzio: «Aspettiamo ancora i fondi della Finanziaria 2021»

Poche cerimonie, bolle male per la mandorla di Avola
Da anni assistiamo inermi al crollo delle nascite, e di conseguenza dei battesimi, e al calo dei matrimoni, ma se mancano le cerimonie per antonomasia, le mandorle ne risentono. Lo spiega bene a IFN Corrado Bellia, direttore del Consorzio Mandorla di Avola: “Il settore della confetteria ha sofferto molto sia nel 2020 che nel 2021. L’ultima raccolta, terminata ad agosto, è stata discreta, ma veniva dalla mancata vendita della produzione 2020 e quindi non è stata sufficiente per riprendersi. Siamo ancora nella stessa fase, perché il mercato non si è mosso nemmeno a Natale, con quotazioni tra le più basse degli ultimi anni”. 



La speranza per chi produce mandorle delle cultivar pizzuta, fascionello e romana nelle province di Siracusa e Ragusa è ora riposta nella Pasqua. “Ci auguriamo un risveglio pasquale - prosegue il direttore - ma anche se ci fosse una leggera ripresa i problemi da affrontare rimangono tanti, perché se il produttore vende a prezzi troppo bassi non realizza investimenti per migliorare la produzione".



"Si innesca un circolo vizioso difficile da interrompere. Per farlo abbiamo bisogno di usufruire dei fondi stanziati nella Legge di Bilancio approvata nel 2020 che prevedeva per lo scorso anno uno stanziamento di 3 milioni di euro per il settore della frutta secca, di cui 1,2 milioni dedicati alla promozione della frutta a guscio italiana”. 



Di queste risorse, riporta Bellia, non si è vista l’ombra finora. “Insieme ad altri consorzi e associazioni del settore abbiamo scritto al Ministero delle Politiche Agricole per sollecitare gli interventi, dato che nella nuova Finanziaria sono stati previsti ancora altri fondi. Ma chissà quando potremo avervi accesso di questo passo, considerato che i tempi sembrano quelli di un viaggio sulla luna”.    



Rimpinguare le tasche sarebbe fondamentale per contrastare il prodotto concorrente che arriva dagli Stati Uniti. “Siamo invasi da mandorle californiane che possono comportare problemi per la presenza di aflatossine; perciò, quello che vorremmo fare con le risorse a noi destinate – precisa il direttore del Consorzio Mandorla di Avola - è puntare tutto sulla promozione del consumo di frutta secca italiana”.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News