Colture a prova di insetto, arriva la nuova tecnologia

Da FarmSense, la lotta agli insetti in tempo reale

Colture a prova di insetto, arriva la nuova tecnologia
Arriva FarmSense, una startup che utilizza sensori per combattere gli insetti che possono causare danni alle coltivazioni.



Ci sono una miriade di insetti nocivi per l'agricoltura capaci di causare danni stimati superiori ai 100 miliardi di dollari all'anno, secondo il servizio di ricerca agricola dell'United States Department of Agricolture (USDA). Insieme alle malattie delle piante, che possono trasmettere mentre si alimentano e non solo, gli insetti rappresentano il 40% delle perdite di prodotto agricolo a livello globale (dati FAO).

FarmSense è una startup agtech, con sede a Riverside, California, che crea sensori ottici e nuovi sistemi di classificazione basati su algoritmi che consentano di identificare autonomamente e tracciare gli insetti in campo in tempo reale. La rivoluzione delle informazioni in tempo reale consentirebbe la diagnosi precoce e l'attuazione tempestiva di metodi di controllo e gestione dei danni, riducendo le perdite ed i quantitativi di prodotti utilizzati, quindi, anche i costi e i rischi di residui sugli alimenti. 

Attualmente il monitoraggio con trappole meccaniche fornisce dati attendibili nel giro di 10-14 giorni dall'arrivo dell'insetto in campo. Per gli insetti con ciclo riproduttivo breve, questo è un bel problema, perché in questo lasso di tempo potrebbero già essersi riprodotti, creando danni che erano evitabili.

I sensori sono attualmente in fase di test nei mandorleti del sud della California. Il metodo di funzionamento è un po' complicato, si può comprendere meglio considerando da dove è venuta l'idea per svilupparlo. Eamonn Keogh, cofondatore di FarmSense, ha detto di essersi ispirato a James Bond e lo spionaggio della Guerra Fredda.

Il nuovo sensore di FarmSense, nominato FlightSensor (sensore di volo), utilizza barriere fotoelettriche e ombre, all'interno di un piccolo tunnel nel quale gli insetti vengono attirati da delle esche. In pratica, da un lato del dispositivo si trova una sorgente luminosa e al lato opposto un sensore ottico. Il sensore misura le variazioni di luce in arrivo dalla sorgente luminosa quando passa l'insetto. I dati vengono registrati, trasformati in audio e analizzati dal software. A questo punto, il software sarà capace di riconoscere la specie di insetto che è passata in volo e segnalarne la presenza all'agricoltore. Secondo gli sviluppatori, il sensore non risente di vento e pioggia ed è realizzato in modo da essere facilmente utilizzabile.

Il costo dei sensori non è esattamente accessibile, in quanto è stato fissato a 300 $ a sensore, risultando una tecnologia preclusa ai piccoli agricoltori che, disponendo di risorse limitate, non possono rischiare con l'acquisto di un prodotto che potrebbe aumentare i loro guadagni, ma anche ridurli alla fame. Per questo motivo Michael Carter, direttore del Feed the Future Lab for Markets, Risk and Resilience, ha proposto di abbinare i sensori ad un'assicurazione che tuteli i piccoli coltivatori.

La domanda che si solleva è: "identificare gli insetti in tempo reale è davvero una soluzione per la gestione dei parassiti?". Secondo l'entomologo ricercatore Andrew Lieb del Servizio Forestale dell'USDA, i principali vettori di insetti dannosi e poco controllabili sono i viaggi e il commercio. Lieb ha espresso ottimismo riguardo la tecnologia dei nuovi sensori, ma sostiene che il problema andrebbe affrontato anche a monte. Secondo l'entomologo, andrebbero riviste le leggi su importazione ed esportazione, i controlli fitosanitari, i trattamenti antiparassitari effettuati sui prodotti commerciati e, forse, introdurre divieti di viaggio per i casi più pericolosi.



Preoccupazioni a parte, la tecnologia FarmSense è pronta per lo sbarco, anche perché, oltre a monitorare gli insetti dannosi per le colture, potrebbe rivelarsi vincente nel controllo degli insetti dannosi per l'uomo, come le zanzare

Considerando che si prevede che le invasioni di insetti non autoctoni aumenteranno nei prossimi anni, a causa del cambiamento climatico, del 36% entro il 2050, e che, nello stesso periodo, aumenterà la popolazione e la richiesta di cibo, una tecnologia che ci possa aiutare a far fronte alle nuove sfide è sempre la benvenuta.

Copyright 2022 IFN Italiafruit News