«I prezzi aumentano ma i produttori ci rimettono»

«I prezzi aumentano ma i produttori ci rimettono»
Chi va a fare la spesa lo avrà certamente notato: il prezzo della verdura è aumentato molto.  “Dicono che siamo sempre più attenti a consumare frutta e verdura di stagione – spiega Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – ma la realtà è che si cerca di accontentare i propri gusti, scegliendo tra ciò che il mercato offre”.

Nonostante si ottenga esclusivamente in coltura protetta in serra, la verdura fresca rimane in cima alle preferenze dei consumatori. Le pratiche colturali di produzione, associate a temperature rigide, all'aumento dei costi produttivi ed alle tensioni commerciali, portano ad avere prezzi talvolta elevati, del prodotto al banco.

Gli aumenti più evidenti si sono avuti su pomodori (+35%), melanzane (+37%). Da quanto riportato dai listini del Centro agro alimentare di Torino Caat, i prezzi all'ingrosso per lo stesso periodo dello scorso anno erano nettamente inferiori. Un anno fa il cavolfiore bianco costava 0,90 €/Kg, oggi 1,30 €/kg (+44,4%); le zucchine costavano 1,60 €/Kg, oggi 2,65 €/Kg (+65,6%). I finocchi mostrano l'aumento maggiore, un anno fa costavano 0,45 €/Kg mentre quest'anno, complici le gelate, costano 2,30 €/Kg (+411,1%).

Rispetto ai prezzi tradizionali, che vedono comunque la verdura più costosa in inverno piuttosto che in estate, quest'anno ha influita anche un'altra variabile: l'aumento del costo di concimi e di gas metano per il riscaldamento. “Nell'ultimo anno il costo dei fertilizzanti azotati è aumentato mediamente del 290%, mentre il gas metano utilizzato per il riscaldamento delle serre, è aumentato di oltre il 600%”. Queste le parole di Enrico Allasia, Presidente della Federazione Nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura.

Dalle rilevazioni effettuate da Confagricoltura Piemonte, il costo dell'Urea è passato dai 30 €/q di un anno fa a più di 95 €/q attuali (+216%), mentre il gas metano è passato da 0,18 €/m3 a 1,20 €/m3 (+566,6%). 


Le parole di Ercole Zuccaro (in foto), direttore di Confagricoltura Piemonte, a riguardo sono chiare: "I consumatori pagano di più la verdura, ma gli orticoltori sono in difficoltà, perché con i prezzi all'ingrosso non riescono a recuperare i costi. Se non si interverrà per stabilizzare i costi energetici saranno costretti ad abbandonare la produzione, riducendo l'offerta. Ciascuno faccia la propria parte, evitando di penalizzare esclusivamente il settore della produzione primaria, per evitare di far crescere la dipendenza dall'estero e peggiorare i conti della bilancia commerciale del nostro Paese”.

Fonte: Confederazione Generale dell'Agricoltura Italiana