Gdo, la grande ammucchiata del sottocosto

C'è un consumatore da tranquillizzare, ma si rischia l'effetto boomerang

Gdo, la grande ammucchiata del sottocosto
Davanti a un consumatore impaurito per gli aumenti delle bollette e a consumi che, in questo avvio d'anno, non paiono certo brillanti, la Grande distribuzione organizzata prova a rassicurare i suoi clienti. E la mossa della Gdo pare andare in un'unica direzione, quella del sottocosto.



Le principali catene nazionali, infatti, con una sincronia quasi perfetta sono in promozione con volantini che lo pubblicizzano: taglio prezzi e convenienza le parole d'ordine, sconti per affrontare il carovita la "camomilla" per i consumatori. E tra gli ingredienti di questo menu c'è ovviamente anche l'ortofrutta, con una conseguente guerra dei prezzi sulle principali famiglie di prodotti, dagli agrumi alle mele, dai pomodori alla IV Gamma.



Ma tra le notizie che circolano nei media generalisti e la pubblicità quasi martellante di queste iniziative - dalla tv alla radio, dai giornali fino ai social - siamo sicuri che la strategia sia quella giusta? I distributori spingono sulla comunicazione delle loro promozioni, però il consumatore che ha già iniziato a rivedere la propria spesa al ribasso potrebbe reagire chiudendo ancor di più i cordoni della borsa.

Se il 2021 è stato l'anno della polarizzazione dei consumi, tra prodotti di qualità da una parte e necessità di convenienza dall'altra, nel 2022 l'ago della bilancia potrebbe spostarsi verso il prezzo basso e le politiche promozionali.



Come detto le iniziative delle varie insegne (Carrefour, Conad, Coop, Crai, Despar, Alì...) vogliono tranquilizzare il consumatore, ma questo fiorire di sottocosti potrebbe anche avere un effetto boomerang, deprimendo ulteriormente i consumi. Ci sono poi i discount, che continuano a spingere sul prezzo basso: con Aldi che irrompe sulla scena con diverse referenze ortofrutticole al meno 50%.



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