Le super mele di Polaveno, frutti giganti e particolari

Le super mele di Polaveno, frutti giganti e particolari
«È un ritorno al passato. Ricordo quando negli orti si potevano ammirare i Pom de Breo e de Polaen che col passaggio a un’economia prevalentemente industriale sono stati dimenticati. Ora vorrei far conoscere le mie mele e condividerle con le nuove generazioni e le amministrazioni locali interessate». Con queste parole, Girolamo Guardiani, appassionato di botanica e frutticoltura classe 1937, esprime il desiderio di diffondere le nuove mele che lui stesso ha selezionato, ai giornalisti del giornale BresciaOggi.

La proprietà di Guardiani, con una superficie di 7000 mq, si trova a Polaveno, in provincia di Brescia ed in prossimità del lago d’Iseo. In questi terreni è stata selezionata una nuova varietà di mela, grazie alla realizzazione di un laboratorio in cui decine di piante sono state incrociate, selezionate, innestate e poi messe a dimora. 



Proprio grazie agli incroci è stato possibile ottenere frutti nuovi che pur presentando dimensioni ragguardevoli, dai 300 ai 600 gr di peso dei frutti più grandi, hanno mantenuto il sapore delle antiche varietà oggi quasi scomparse. Le varietà antiche tipiche della zona erano la “Pom de Fer”, “de l’Armela”, “Bianc”, “de Breo” e “Pomela”, tutte caratterizzate da frutti molto buoni ma di piccole dimensioni. Si racconta che i contadini trasportassero queste mele in gerle e che le commerciassero anche con le provincie confinanti, fino a Milano. 

Furono probabilmente le loro ridotte dimensioni a causare l’abbandono delle mele antiche, e questo fatto ha lasciato in Guardiani il desiderio di poterle reintrodurre con frutti più grandi. Per questo ha lavorato per anni riuscendo a far crescere alberi con meno frutti ma di grandi dimensioni, in media 300 gr. Dopo circa nove anni di lavoro e selezione è arrivata la svolta, quando gli alberi hanno iniziato a regalargli frutti grandi il doppio di quelli precedenti. 

Guardiani ha poi deciso di coinvolgere alcuni esperti, avviando una collaborazione con l’Istituto agrario statale Pastori di Brescia, che hanno trovato molto interessante il suo percorso botanico. «Sono in corso gli studi, ma da una prima conclusione sembra che il risultato di questa fortunata fruttificazione sia da imputare alla peculiarità dei terreni di Polaveno e Brione - spiega Girolamo -. Evidentemente grazie alla qualità della terra di questa zona le nuove piante crescono sane e sembrano possedere anche difese naturali contro i parassiti». 

Ora il coltivatore ha altri due obiettivi: per prima cosa sente l’esigenza di classificare il frutto, dandogli anche un nome scientifico; inoltre desidera far conoscere a tutta la comunità la sua creazione. Per raggiungere il secondo obiettivo, ha messo in vaso alcuni giovani esemplari dei suoi meli per poterli donare ai concittadini

Fonte: Bresciaoggi