Cedro Dop, scoppia la polemica

Cedro Dop, scoppia la polemica

A seguito della pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale del disciplinare della DOP «Cedro di Santa Maria del Cedro”, che di fatto ha aperto la fase di consultazione, Coldiretti Calabria ha voluto far sentire la propria voce riguardo alle parole del Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci.


 Al centro del dibattito si trova infatti l’aggettivo con sui sono state descritte le osservazioni “contributi al Disciplinare di produzione della DOP” inviato al Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) – Dipartimento delle politiche competitive e della qualità agroalimentare e al Dipartimento Regionale Agricoltura e Risorse Agroalimentari, da parte di Coldiretti, definite “un ricorso”.

“Lo stesso consorzio, poche settimane fa, divulgava «le eventuali osservazioni, adeguatamente motivate, dovranno essere presentate […] entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta, dai soggetti interessati e costituiranno oggetto di opportuna valutazione da parte del predetto Ministero, prima della trasmissione della suddetta proposta alla Commissione europea”, si legge nella risposta di Coldiretti al presidente del Consorzio del cedro di Calabria, che prosegue “Trattasi, le nostre, di osservazioni documentate e non di “ricorsi” come Lei impropriamente e artatamente riporta nell’articolo. È forse vietato? Non si può certo impedire ad una Organizzazione di rappresentanza di partecipare ad un processo di costruzione dal basso, che, vista la dinamica in cui si articola, tende al miglioramento”.

Le osservazioni nascono dal nome che si è scelto per valorizzare il prodotto, cioè “Cedro di Santa Maria del Cedro DOP ritenuto inadatto alla valorizzazione dell’intero territorio interessato dalla tradizionale coltivazione dell’agrume, e al quale è stato proposto come alternativa “Cedro della riviera dei Cedri DOP”. “La Coldiretti è da sempre favorevole alla DOP del Cedro e vuole, come è sua natura, essere propositiva sul territorio rafforzandone l’identità, affinché si realizzi un’autentica partecipazione che sia centrale, per tutta la filiera, nel prossimo futuro. Abbiamo ampiamente spiegato il perché delle nostre osservazioni, che ribadiamo vanno nella direzione di “allargare” per dare rilievo ad un territorio omogeneo dal punto di vista storico, culturale, sociale ed economico: ecco perché proponiamo: “Cedro della Riviera dei Cedri”. Anche l’allargamento ad altri comuni ha un preciso significato: cercare di non avere finalità conservative, bensì consentire la crescita di territori dove produttori, magari giovani, possano investire, valorizzare o convertire alcuni terreni. Certo, ci saremmo potuti sottrarre nel proporre le osservazioni, se solo nella fase preparatoria Coldiretti fosse stata coinvolta! Così non è stato o non si è voluto fare! Coldiretti, caro presidente, è come l’albero che cambia le foglie e conserva le radici e i principi. Le radici sono importanti, ma noi dobbiamo avere gambe e idee, che servono a spiccare il volo!”. Così si conclude il comunicato stampa di Coldiretti Calabria.

Fonte: Ufficio Stampa Coldiretti Calabria