«Radicchi, meno male che c'è la IV gamma»

L'azienda Trombin: «Poca richiesta di prodotto fresco. Bene il mercato estero»

«Radicchi, meno male che c'è la IV gamma»
“Il radicchio sta conoscendo una fase di espansione grazie alla sua trasformazione in IV gamma, che consente a chi lo produce di mantenere i prezzi fissi attraverso una programmazione annuale”. A dirlo a IFN e a investire su di esso è Stefano Trombin, titolare dell’omonima azienda agricola che ha sede a Castagnaro, in provincia di Verona



Qui, da oltre trent’anni l’azienda giunta alla terza generazione con il figlio Mattia è specializzata nella produzione, su 170 ettari, e commercializzazione, di radicchio rosso tondo e lungocavolo cappuccio nella varietà bianco e rosso, verza e cicoria pan di zucchero. “Forniamo la Gdo estera – entra nel dettaglio Trombin – e lì c’è poca richiesta di I gamma, che va a singhiozzo seguendo il trend generale del fresco. Per la IV gamma invece, l’interesse è in crescita nei Paesi che riforniamo: Polonia, Slovenia, Croazia, Belgio, Inghilterra, Olanda, Svizzera, Austria, Germania, Grecia e Ucraina, anche se in quest’ultima non sappiamo come evolverà il mercato. In questi Stati c’è stato un aumento delle vendite dovuto alle basse quotazioni che negli ultimi tempi hanno disincentivato numerosi
produttori dal continuare a trapiantare insalate e radicchi”.



Dal punto di vista produttivo, l’azienda, che produce attorno ai 30-35mila quintali totali di radicchio nel periodo invernale, quest’anno ha subito una perdita di prodotto del 40%. “L’autunno e l’inverno del nord – spiega il titolare - sono stati caratterizzati da molto caldo, e questo ha comportato problemi alla produzione. Il radicchio si è maturato in ritardo ed ha reso meno a ettaro, nonostante ci fossimo allargati aumentando i trapianti”.



Ora la raccolta del prodotto è finita e 15mila quintali si trovano stoccati nelle celle frigorifere. 
A breve, dal 10 marzo ripartiranno i nuovi trapianti per iniziare la raccolta verso la fine di maggio. L’azienda agricola Trombin ha terreni non solo nel veronese, ma anche nelle Marche dove la raccolta avviene nella stagione invernale da gennaio a febbraio, e nella zona del Fucino dove la produzione avviene nelle ultime settimane di giugno fino alla fine di agosto. Recentemente sono state avviate collaborazioni anche in Calabria.
“L’essere presenti in più aree diverse ci consente di avere prodotto per 12 mesi all’anno, cosa che prima non riuscivamo a fare coltivando solo in Veneto”.



Il prezzo di vendita al produttore da novembre a oggi si aggira come media attorno ai 70 centesimi al chilogrammo. “Se il prezzo è alto – conclude Stefano Trombin – c’è sempre un problema e in questo caso è il caldo che ha generato meno resa. I costi di produzione e di manodopera però sono superiori agli scorsi anni, oltre i 45 centesimi al kg nel 2022, per via dei rincari a cui dobbiamo fare fronte. Di certo, anche se il prezzo è elevato non si naviga nell’oro”.

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