«Merce al macero e danni pesanti»

Coop San Tommaso: «Le ripercussioni continuano col prodotto estero»

«Merce al macero e danni pesanti»
La ripartenza della Sicilia orticola, dopo il blocco dei trasporti della scorsa settimana, deve fare i conti con gli effetti collaterali e i danni causati dallo stop dei camion: merce da smaltire da una parte e un mercato dove il prodotto estero ha potuto conquistare nuovi spazi.

"Il blocco di lunedì scorso è stato improvviso e ci ha colti impreparati - racconta a IFN Vincenzo Marrali, responsabile commerciale della Cooperativa San Tommaso di Licata (Agrigento) - Siamo stati bloccati per quattro giorni: le produzioni di zucchine e melanzane pronte alla raccolta le abbiamo dovute mandare al macero; i pomodori possono stare in serra qualche giorno in più, ma il prodotto in magazzino è stato deprezzato. Vi porto un esempio: lunedì avevamo del piccadilly appena raccolto che valeva circa 2 euro il chilo, siamo stati costretti a svendere a 0,90 quando si è ripartiti venerdì scorso. Oltre a questi danni diretti, poi, ci sono quelli indiretti: diverse piattaforme per far fronte alla mancanza di prodotto dalla Sicilia si sono rivolte a fornitori esteri, soprattutto spagnoli: ancora oggi stiamo continuando a subire danni perché le forniture hanno preso altre strade. Il contraccolpo è pesante e ci spiace vedere la Regione Siciliana che si preoccupa di finanziare il comparto dell'autotrasporto e non pensa a noi produttori: non siamo contrari a un aumento delle tariffe, capiamo che ci sono aumenti importanti anche per gli autotrasportatori, tuttavia non sono stati gli unici a subire dei rincari delle materie prime; anche il nostro comparto è stato drasticamente segnato dall'aumento di queste ultime: pensiamo all'aumento continuo e costante della plastica, della carta e del cartone e di tutto quanto riguarda la produzione ma anche l'imballo dei nostri prodotti. Se guardiamo ai prezzi dei prodotti commercializzati dalla cooperativa è vero che questi sono in aumento - conclude Marrali - ma ciò è dettato da fattori legati alla campagna, come il Tomato brown fruit rugose virus, e non è una risposta strutturale alla crescita dei costi di produzione".



“Siamo arrabbiati. Perché questi giorni di protesta e di conseguente mancata nostra presenza sui mercati hanno avvantaggiato gli altri competitor, soprattutto gli operatori di Spagna e Marocco, che hanno proseguito regolarmente la loro attività”, aggiunge Nuccia Alboni, responsabile amministrazione e marketing della Cooperativa Ortonatura di Vittoria e consigliere territoriale di Confcooperative Ragusa. “I danni - aggiunge - sono incalcolabili. Infatti, nonostante le celle frigorifere, dovremo capire in che modo potrà essere smaltita la merce andata a male. Quindi, siamo stati penalizzati due volte. Il conferimento degli scarti per noi avrà un costo. Non è che possiamo abbandonarli sui terreni. Prendiamo atto che gli operatori economici sono abbandonati a loro stessi. Sugli scaffali la merce c’è stata lo stesso. Ma non era la nostra. E quindi tutto questo ci danneggia. Tra l’altro troveremo i mercati saturi e ciò comporterà l’abbassamento dei prezzi. Insomma, una situazione a dir poco paradossale”.



"Ci vorrà almeno un mese perché la situazione legata alla presenza dei nostri prodotti sui mercati possa trovare un nuovo equilibrio - osserva Gianni Gulino, presidente di Confcooperative Ragusa - E nel frattempo, chi li rifonderà dei danni subiti? Non si sentiva affatto il bisogno di questo disastro dopo due anni di pandemia. Se la politica non dà una mano effettiva e concreta, il tracollo è assicurato”.

E la politica che fa? In Sicilia l’assessore regionale dell'Agricoltura Toni Scilla concorda sul fatto che "mandare al macero tonnellate di merce è uno spreco senza paragoni e un duro colpo per le aziende siciliane. Serve responsabilità! Serve che il governo nazionale intervenga sull’emergenza degli autotrasportatori con celerità e aiuti concreti per scongiurare una crisi già pronta ad allargarsi a macchia d’olio su tanti altri settori della nostra economia, primo fra tutti quello dell’agroalimentare. Il governo regionale farà sicuramente la sua parte".

La Regione ha stanziato 10 milioni per l'autotrasporto, ora anche l'ortofrutta aspetta un segnale in attesa di capire come la vertenza per i trasporti evolverà a Roma.

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