Produrre cibo ed energia pulita in climi aridi? È possibile

Il primo successo di Wec2p mostra buoni risultati nel deserto arabo

Produrre cibo ed energia pulita in climi aridi? È possibile
Una possibile rivoluzione dell’utilizzo dei pannelli fotovoltaici in agricoltura, adatta soprattutto alle zone più aride e più marginali per questo settore, è arrivata dall’Università di Scienza e Tecnologia King Abdullah, in Arabia Saudita (Kaust). Uno studio, pubblicato sulla rivista Cell Reports Physical Science, ha riportato i risultati incoraggianti di un esperimento in cui si è associato un impianto di pannelli solari ad un particolare gel capace di estrarre l’umidità dell’aria e condensarla in acqua che poi può essere utilizzata a scopo irriguo. 

L’interessante novità ruota attorno all’utilizzo dell’energia persa dagli impianti fotovoltaici sotto forma di calore. Non solo i pannelli produrranno energia elettrica, ma lo scarto termico sarà impiegato per attivare i meccanismi fisici che permetteranno all’idrogel di produrre acqua. Sottraendo calore ai pannelli, il gel ne ha anche migliorato del 9% l’efficienza di trasformazione dell’energia solare e, quindi, la resa in elettricità.

Il sistema si chiama Wec2p ed è formato da un pannello fotovoltaico posizionato sopra uno strato di idrogel che si trova, a sua volta, al di sopra di una scatola metallica adibita alla condensazione e raccolta di acqua. L’idrogel è stato messo a punto in uno studio precedente ed è una sostanza capace di assorbire umidità e rilasciarla in forma liquida quando viene surriscaldato. 



Per la sperimentazione di questo innovativo impianto si è scelto un ambiente decisamente caldo e tendenzialmente arido, proprio per verificarne l’adattabilità. Le prove si sono svolte in Arabia Saudita, per due settimane del mese di giugno, dove si è provato a sostenere l’irrigazione di 60 semi di spinacio d’acqua (Ipomoea aquatica, in foto). I pannelli hanno consentito la produzione di 1519 Watt/ora di energia e un totale di circa 2 litri di acqua che hanno permesso la germinazione e crescita, fino a 18 cm di altezza, di 57 dei 60 semi

Come prima sperimentazione, riuscire a far germinare e crescere delle piante nel deserto saudita, una delle aree più aride del pianeta, è sicuramente un risultato molto incoraggiante. Sulla scia del successo, i ricercatori sono ora al lavoro per rendere l’idrogel ancora più efficiente e permettere così l’utilizzo del sistema su larga scala. Le parole dell’autore dello studio, il docente di scienze ambientali e ingegneria Peng Wang, riportate su La Repubblica sono state le seguenti: “Il nostro obiettivo era creare un sistema integrato che includa energia pulita, produzione di cibo e con particolare attenzione alla creazione di acqua, che distingue questo approccio da quello dell'attuale agrifotovoltaico”. Un sistema che potrebbe permettere di realizzare coltivazioni sostenibili in aree aride, producendo anche energia elettrica pulita.

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