«Ortofrutta, c'è un gap che va colmato»

Parla Dupont, presidente del Sival. Nel 2023 un salone in Senegal

«Ortofrutta, c'è un gap che va colmato»
Il Sival, che si chiude oggi alla fiera di Angers, per il prossimo anno ha in mente una novità. Il presidente Bruno Dupont ha infatti svelato l'intenzione dell'ente fieristico di organizzare una rassegna in Africa nel 2023. "In Senegal vogliamo promuovere il savoir faire francese in ortofrutta, l'Africa occidentale è una zona strategica per lo sviluppo del settore", spiega a IFN Dupont, produttore frutticolo e past president di Interfel, l'organismo interprofessionale dell'ortofrutta francese.

"Pensiamo a un salone specializzato - aggiunge il numero uno del Sival - che probabilmente si terrà nel mese di aprile e rappresenterà un'opportunità importante per le aziende europee: porteremo innovazione, tecnologie e competenze in campo fitosanitario".



Il Sival di Angers, invece, è stato calendarizzato per 17-18-19 gennaio 2023. In questa edizione, invece, è stato molto apprezzato il Salone del Biocontrollo. "Un approccio di lungo termine su cui bisogna coinvolgere anche il consumatore - evidenzia Dupont - L'innovazione che esprime il settore ortofrutticolo va trasmessa al consumatore: dobbiamo diventare un incrocio tra produttori e consumatori nel segno dell'innovazione. Le aspettative di chi compra frutta e verdura sono alte, ma ci vuole tempo per dare risposte: pensiamo all'innovazione varietale, per esempio. Questa deve portare a varietà sempre più naturalmente resistenti ai parassiti e alle fitopatie, ma anche ai fenomeni climatici come la siccità. Un altro aspetto chiave per la crescita del comparto è la robotizzazione e la meccanizzazione".

Dupont insiste sul rapporto con il consumatore. "L'evoluzione dell'agricoltura è stata profonda negli ultimi anni e ogni volta che facciamo visitare il nostro Salone o le nostre aziende a qualche persona comune, fuori dal nostro mondo, resta stupita davanti alla tecnologia e alla professionalità che mostra il settore ortofrutticolo - rimarca il presidente del Sival - L'immagine pubblica del comparto, però, è totalmente diversa da quello che facciamo nella quotidianità: c'è un gap di percezione che va colmato. Non è facile trovare un compromesso tra i desideri del consumatore e le necessità della produzione, ma su questo bisogna insistere. L'innovazione non deve seguire le mode, vediamo che frutti troppo perfetti ormai non vengono più scelti dalle persone: il ritorno al gusto è sicuramente un elemento cardine".



Lo scenario attuale, con i costi produttivi alle stelle e mercati d'esportazione che si chiudono o che comunque diventano più difficili da servire, pongono diversi interrogativi sul futuro. Dupont ricorda l'impennata della domanda di ortofrutta in Francia avuta durante la pandemia, che ha interessato anche gli esercizi di prossimità; ma ad oggi in Francia si regitra "una produzione inferiore alla domanda e questo spinge in alto i prezzi. Produrre ortofrutta - conclude Bruno Dupont - non è come fare cereali".

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