Gelate, quando accendere le candele

Rivoira (Retarder): «Scongiurare i danni con un sistema economico ed efficace»

Gelate, quando accendere le candele
Siamo entrati in un periodo cruciale per tante specie frutticole: gli alberi da frutto iniziano a fiorire, soprattutto le drupacee, ma in queste settimane le temperature possono scendere ancora sotto lo zero durante la notte. Una situazione che va scongiurata e per difendere la produzione frutticola dalle gelate primaverili si può far ricorso a diverse soluzioni, tra cui le candele antigelo, sistemi che puntano ad ottimizzare il rapporto costo-benefici.



"Le gelate, le ultime annate ce lo insegnano, possono compromettere completamente la produzione - spiega Luca Rivoira, responsabile vendite e marketing di Retarder, azienda piemontese specializzata in soluzioni per l'ortofrutta - ma le gelate non sono tutte uguali. La gelata da irraggiamento è determinata dalla veloce perdita di calore del terreno in quanto l’aria calda, più leggera, sale agli strati superiori; quella da avvezione è provocata dalla repentina invasione di correnti dai quadranti settentrionali; mentre la gelata da evaporazione è meno frequente ma assai pericolosa, avviene quando la pianta è bagnata per rugiada o pioggia e l’umidità si abbassa velocemente a causa del vento: in tale situazione si ha la cessione di calore dalla pianta all’aria con rapido abbassamento di temperatura del vegetale stesso. Negli ultimi anni, come succede quasi sempre, i tre tipi di gelata non si sono presentati distinti tra di loro ma si sono susseguiti - evidenzia il manager - Generalmente, si verifica una avvezione di masse di aria fredda provenienti da nord-est caratterizzate da vento secco che abbassano l’umidità relativa; su questa situazione meteorologica, si innesca facilmente una notevole stabilità dell’atmosfera e durante la notte, un’abbondante perdita di calore (irraggiamento notturno), che abbasserà pericolosamente la temperatura al di sotto della soglia critica. Nei nostri areali, le gelate si manifestano in annate con primavere molto anticipate e caratterizzate dai fenomeni di bassa umidità relativa, fenomeno abbastanza ricorrente nell'ultimo decennio. L’inizio del periodo critico delle gelate si ha quindi alla ripresa vegetativa ed è in questo momento che vanno quindi concentrati i maggiori sforzi".

E proprio qui entrano in gioco le candele antigelo. "Tra i sistemi più efficaci e meno costosi si segnalano i generatori di calore, come ad esempio le candele antigelo, che forniscono una protezione perfetta agli alberi da frutto contro il gelo primaverile - sottolinea Rivoira - Il sistema sinora utilizzato si basa sull’utilizzo di candele di cera che vengono accese gradualmente nelle notti di pericolo seguendo l’abbassarsi delle temperature. Il calore prodotto dalle candele antigelo scalda l’aria fredda nel campo, la quale consente di prevenire qualsiasi danno da gelo ai fiori ed ai piccoli frutti, e quindi eventuali perdite in campagna".



La strategia è quella di creare molti punti di riscaldamento, Retarder consiglia circa 150 candele per ettaro, con una distribuzione più concentrata sui bordi tenendo conto della direzione prevalente del vento. Ma quando le candele antigelo sono efficaci? "Presentano una azione che può spingersi fino a temperature di -8/-10°C anche in presenza di vento - risponde il responsabile commerciale dell'impresa piemontese - L’azione più efficace, tuttavia, viene fornita fino a temperature di -4/-5°C ed in assenza di vento. Di norma i modelli disponibili presentano una durata di circa 12 ore, l’equivalente di 1-2 notti".

Le candele antigelo vengono fornite in bidoni di metallo da dieci litri, con additivi che consentono una generazione di calore per dodici ore. "Questa sistema si distingue per la facilità della messa in opera e la possibilità di spegnimento in caso di falso allarme - conclude Luca Rivoira - E soprattutto per la possibilità di adattare la spesa necessaria all'intensità del freddo, come accendere una candela su tre per esempio".

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