I Pat si arricchiscono di 18 referenze pugliesi

I Pat si arricchiscono di 18 referenze pugliesi
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato, con proprio decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo, la 22ma revisione dell'elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) suddivisi per regione e categoria.

L’elenco 2022 risulta arricchito di diciotto nuovi PAT pugliesi; dodici sono frutto del lavoro di ricerca e delle indagini etnobotaniche condotte nell’ambito dei nuovi progetti “Biodiversità delle Specie Orticole pugliesi (BiodiverSO Karpos e BiodiverSO Veg)” in sinergia con il progetto di promozione dei prodotti agroalimentari pugliesi di qualità e di educazione alimentare “I PAT pugliesi: un biglietto da visita dell’agricoltura di qualità”, finanziati dalla Regione Puglia.



Tra i nuovi PAT, ben otto derivano dalla ricca biodiversità degli ortaggi pugliesi: Aspraggine volgare (specie spontanea molto apprezzata nella cucina tradizionale); Cape de murte (“testa di morto” in dialetto barese: il cavolo rapa); Cicorie selvatiche (di cui si fa un gran consumo in Puglia); Fave arrostite (gustoso passa tempo gastronomico in pranzi e fiere); Orecchiette con la rucola (ricetta che unisce due tradizionali prelibatezze pugliesi); Patata bisestile (risultato del terzo ciclo di produzione annuale della patata, secondo tradizione pugliese); Pipirussi allu carcu di Melissano (la conserva di un tempo); Piselli con le uova (specialità primaverile). Sono i nuovi rappresentanti orticoli della tradizionalità pugliese in tavola.
  
Oltre questi, i suddetti progetti hanno promosso la registrazione di ulteriori quattro PAT inseriti nella 22ma revisione: Anisetta, Bombetta, Copeta di Polignano e Polpo crudo arricciato.
Completano la nuova edizione dell’elenco dei PAT pugliesi: Faldacchera di Turi, Quaresimali, Quatarone di Galatone, Pera petrucina, Pezzetti te cavaddhru (pezzetti di cavallo) e Polpette di cavallo.



Nella 22ma revisione la Puglia vanta 329 PAT ed è al settimo posto nella classifica delle regioni, dopo Campania (580), Toscana (464), Lazio (456), Emilia Romagna (398), Veneto (387) e Piemonte (342). Tale risultato è di fondamentale rilevanza per la Puglia; i PAT, difatti, rappresentano un importante biglietto da visita dell’agricoltura italiana di qualità. La registrazione di questi prodotti nell’apposito elenco nazionale è sinonimo di tradizionalità, storia e cultura regionale, in quanto si intendono PAT tutti quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato e svolte secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni (D.M. 8 settembre 1999, n. 350).

I 329 PAT della Puglia sono tutti descritti nel dettaglio all’interno del nuovo sito web www.patpuglia.it, dove, per ciascun PAT, sono riportate numerose informazioni: descrizione sintetica del prodotto, processo produttivo, storia e tradizioni, area geografica di origine, periodo di produzione e composizione nutrizionale. Il sito è arricchito con ricette, note bibliografiche, foto e tante curiosità; il tutto raccolto grazie a una corposa attività di ricerca bibliografica e alle gradite testimonianze di privati cittadini.

Fonte: Dipartment of Agricultural and Environmental Science - Università di Bari