Nel mercato c’è anche una buona percentuale di prodotto marocchino e senegalese lavorato da aziende italiane: “Si tratta di un prodotto dal prezzo più basso rispetto a quello italiano, relativamente anche al livello qualitativo – commenta Summo – in generale i fagiolini che arrivano dal Senegal sono piazzati su 3,50/ 4 euro al chilogrammo. E’ un prodotto massivo, con costi di gestione inferiori rispetto ai fagiolini italiani: si rivolge a un’utenza che preferisce risparmiare sull’ortofrutta perché costretta ad affrontare costi energetici sempre più alti. In generale però, il prodotto più richiesto rimane quello italiano di alta qualità”.
Buoni anche i trend commerciali dei pomodoro: la richiesta è buona per una vasta gamma di varietà dall’elevato grado Brix e aspetto gustativo ottimale. Per esempio, il ciliegino è commercializzato da Nature Service a partire dai 3 euro per il prodotto più discreto fino ai 6 euro per la merce di qualità eccellente. “Con il rialzarsi delle temperature – sottolinea il venditore – c’è più interesse anche per il pomodoro insalataro: arriviamo a 3 euro per il cuore di bue mentre il Marinda viaggia sui 4/4,50 euro al chilogrammo. Non mancano anche i prodotti dalla Spagna che raggiungono sicuramente quotazioni inferiori”.
In apertura: fagiolini prodotti a Mondragone
Copyright 2022 IFN Italiafruit News