Pere, i fattori controversi di quest'annata

Sattin: «Scenario negativo ma i prezzi alti ci hanno tenuto a galla»

Pere, i fattori controversi di quest'annata
E’ stata un’annata anomala quella delle pere di produzione italiana, determinata da una produzione scarsa a cui sono corrisposte quotazioni elevate. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Sattin, socio dell’Ortofrutta Sattin, azienda di San Martino di Venezze (Rovigo) che è specializzata nella lavorazione e nella commercializzazione di pere sul mercato italiano ed europeo.

Una produzione al minimo storico e le gelate di fine marzo/inizio aprile hanno determinato cali di conferimento su varietà come Abate Fetel e Kaiser del 70-80% in confronto alle annate precedenti - spiega a IFN - questo ha determinato prezzi molto alti in vendita. In generale però è stata un’annata negativa a 360 gradi, con un continuo aumento dei costi di gestione di magazzini e celle frigorifere”.
E continua: “Anche se tutte le varietà hanno registrato performance positive, è doveroso ricordare che la produzione italiana delle principali 7 varietà è stata del 70% più bassa rispetto agli altri anni. I prezzi alti hanno determinato anche un allungamento delle vendite e quindi della stagione in generale: se con i quantitativi disponibili potevamo arrivare fino a dicembre, le vendite sono invece proseguite per tutto gennaio, nonostante una campagna ‘regolare’ abbia solitamente ben altre tempistiche”. 
I frutti italiani sono ormai terminati, per quanto continui ad esserci una piccola giacenza di Conference.



Sattin sottolinea come il problema produttivo italiano sia da rivedere fin dalle basi: vanno fatte scelte importanti a partire dalle varietà e dagli impianti di produzione, in modo da aumentare calibri e qualità dei frutti. “Dobbiamo imparare a guardare ben oltre le singole campagne commerciali annuali – commenta Sattin – e capire se stiamo continuando a seminare qualcosa di positivo in termini di qualità merceologica e quotazioni raggiunte sul mercato. Per capirlo mi metto nella parte dei consumatori che volevano comprare le pere ma sono stati scoraggiati sia dalla qualità (non ottimale considerate le avversità climatiche e fitosanitarie) che dai prezzi alti”.

A livello di concorrenza estera, la situazione internazionale ai confini con l’Ucraina ha spinto molto prodotto olandese sul mercato italiano. “Si tratta di frutti molto concorrenziali – sottolinea il venditore – Olanda e Belgio producono infatti nel nostro stesso periodo: la Decana olandese ha prezzi medio-alti ma non alti come i nostri, inoltre il prodotto è superiore a livello di calibro. La Conference invece ha mantenuto sempre prezzi medio-bassi, determinando un mercato negativo per i produttori italiani, che avevano meno prodotto e con calibri inferiori”.



Da un mese e mezzo è iniziata anche l’importazione delle pere Williams dal Sudafrica mentre stanno arrivando in questi giorni i primi carichi dall’Argentina. “A breve arriverà anche l’Abate dall’Argentina o dal Sudafrica. Per ora questi prodotti viaggiano su prezzi medio alti”. 

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