L'effetto guerra sul carrello della spesa

Per il momento l'ortofrutta si salva. Ma il consumatore sta cambiando abitudini

L'effetto guerra sul carrello della spesa
La composizione del carrello della spesa sta cambiando. Lo ha confermato anche Claudio Mazzini, responsabile Freschissimi di Coop Italia (clicca qui per leggere l'articolo di ieri), ma per il momento la guerra in Ucraina, con i connessi contraccolpi economici, impatta sì sulle abitudini di consumo, ma riguarda più altre categorie che l'ortofrutta.



Le tensioni legate al conflitto sembra che stiano avendo effetti sugli acquisti, ma solo per categorie alimentari maggiormente stoccabili rispetto all’ortofrutta come oli, farine, pasta... E questo è quanto rileva il Monitor Ortofrutta di Agroter, che sul tema ha condotto un'indagine tra alcuni importanti gruppi distributivi italiani.

L'andamento dell'ultima settimana ricalca i risultati riscontrati durante tutto marzo: le vendite sono basse su tutte le categorie e il reparto ortofrutta non performa positivamente (clicca qui per leggere l'Ortofrutta in Cifre relativa al mese di febbraio).



Per il momento su frutta e verdura non si nota quindi un effetto accaparramento su referenze più stoccabili - come patate, cipolle e mele - a scapito di prodotti più deperibili e dalla breve shelf-life, come le fragole. Anzi, questo frutto sta mettendo a segno performance positive, anche grazie a diverse iniziative promozionali attive in questo periodo.

I distributori intravedono uno spostamento verso gli articoli in offerta - e questo denota una maggior attenzione alla convenienza - ma per il momento non c'è nessuna evidenza di una marcata preferenza verso prodotti più durevoli.

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