«Gusto, sempre il primo parametro della nostra ricerca»

Nicola Tufaro (breeder Nova Siri Genetics) fa il punto sulle novità del settore

«Gusto, sempre il primo parametro della nostra ricerca»
Se c’è un fattore imprescindibile che veicola la ricerca di Nova Siri Genetics su fragole e berries è il gusto. Nonostante le caratteristiche richieste oggi dal mercato per questi prodotti siano tante e variegate, l’azienda specializzata nell’attività di ricerca, sperimentazione e moltiplicazione di nuove varietà di fragola a vocazione internazionale, non è disposta a fare rinunce sulla qualità organolettica dei prodotti. E lo stesso obiettivo è alla base delle attività del nuovo centro di ricerca, inaugurato ieri a Policoro. Ce lo descrive in dettaglio Nicola Tufaro, breeder di Nova Siri Genetics.

Quali sono i punti di forza del vostro nuovo centro di ricerca?
Abbiamo inaugurato oggi (ieri per chi legge, ndr) un campo di selezione per le nuove varietà, una serra di conservazione e accrescimento e un laboratorio per il risanamento in vitro. 
Queste nuove strutture ci permetteranno di portare avanti al meglio il nostro lavoro di ricerca: inizialmente individuiamo 4 mila selezioni iniziali, che nei 4/5 anni successivi vengono ridotte in 2/3 selezioni, le quali vengono sperimentate con produttori e vivaisti che collaborano con noi. Quando superano quest’ultima fase, sono commercializzate e fornite ad agricoltori per la produzione. 
Grazie alla serra di conservazione, riusciamo andiamo oltre il lavoro di selezione: possiamo infatti risanare il materiale vegetale in laboratorio per poi ottenere piante in vitro. Il materiale viene moltiplicato in substrati di coltivazione e lo stock finale è fornito a vivaisti per la moltiplicazione su larga scala. Oltre a lavorare sulle nuove varietà di fragole, abbiamo iniziato una ricerca anche su lampone e mora, ma per questi prodotti siamo ancora nelle fase iniziale e non abbiamo varietà da proporre agli agricoltori.

Su quali parametri state lavorando?
Per noi il gusto rimane sempre l’elemento fondamentale delle nostre varietà. Se i frutti non hanno un buon sapore, li eliminiamo direttamente, nonostante possano avere altre caratteristiche ottimali. Il nostro primo obiettivo è accontentare il consumatore, che non torna mai a compare un prodotto che ha provato e non gli è piaciuto.

Come allungare il calendario produttivo?
Ad oggi le esigenze del mercato e dei consumatori sono molto elevate, per cui è difficile che una singola azienda come la nostra possa offrire un’unica varietà che copra tutta la stagione produttiva. L’ideale secondo noi è un connubio tra due varietà, una precoce e una tardiva, che aiutino a mantenere la qualità elevata. Per ora, grazie alle nostre varietà abbiamo già un calendario parecchio lungo: iniziamo infatti a raccogliere già a novembre per arrivare a maggio.



Relativamente al colore delle fragole, stsnno arrivando dei nuovi trend sul mercato. In che direzione va la vostra ricerca?
E’ un concetto su cui abbiamo le idee molto chiare. Anche se le novità di colore sono molto interessanti e sicuramente accontentano una precisa nicchia di mercato, siamo sempre stati abituati a mangiare le fragole rosse e vogliamo che questi frutti rimangano del loro colore originale.

Mercato produttivo italiano e spagnolo, la ricerca va in due direzioni diverse?
In generale il miglioramento genetico è in continua evoluzione e i cambiamenti climatici incidono tantissimo sulle varietà da selezionare. La differenza è che in Spagna hanno maggiori superfici di coltivazione rispetto agli areali italiani per cui hanno bisogno di varietà consistenti per le manipolazione e che consentano una raccolta agevolata per gli ampi volumi e per le temperature più alte. In generale, in Spagna hanno necessità di varietà molto consistenti per la durezza della polpa, l’elasticità dell’epidermide e che non diventino scure con le alte temperature. In Italia abbiamo esigenze simili ma siamo agevolati dal punto di vista della gestione della coltura, grazie al nostro clima più mite.



State lavorando anche sui piccoli frutti, quali sono le prospettive di sviluppo?
Siamo ancora nella fase iniziale per questi prodotti, stiamo individuando i parentali che useremo nelle prossime fasi di lavoro di incrocio. Sono i primi anni di lavoro e probabilmente avremo il primo materiale per agricoltori e vivaisti nei prossimi 3-4 anni. Stiamo lavorando molto sul sapore di questi frutti, inoltre è importante garantire un raccolto buono non solo in termini di gusto: il distacco dal peduncolo deve essere facilitato il più possibile, mentre il colore non deve virare allo scuro per mantenere l’idea di massima freschezza. In particolare per la mora, stiamo individuando una varietà rifiorente, con l’obiettivo di produrre già nei mesi invernali con piante in vegetazione e non frigo-conservate.
Anche la shelf life è un aspetto molto importante per la mora, su cui continueremo ad operare miglioramenti. La capacità di conservazione rappresenta la problematica principale di questo piccolo frutto e abbiamo notato come sia strettamente connessa con l’elasticità della sua epidermide.

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