«Ecco come il Consorzio ha salvato il cedro»

L'ente di Santa Maria del Cedro punta ad aumentare la produzione e aspetta la Dop

«Ecco come il Consorzio ha salvato il cedro»
La nascita di un consorzio può fare la differenza in un areale dove la produzione di un agrume ha rischiato di scomparire per sempre. Così è stato per il cedro di Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, che negli ultimi vent’anni si è risollevato proprio grazie alle attività messe in campo dal Consorzio del Cedro di Calabria, sorto nel 1999 e che ora punta a raggiungere la certificazione Dop vista la grande espansione degli ultimi anni.  



A parlarne a IFN è il presidente Angelo Adduci. “Quando è nato il Consorzio – spiega – la prima cosa che abbiamo fatto è stato permettere ai produttori di conferire da noi, interrompendo la speculazione sui prezzi da parte dei commercianti che in una decina d’anni aveva portato la produzione della Riviera dei Cedri a toccare i minimi storici. Dai 170mila quintali di cedro prodotti negli anni ’70, si era passati a soli 2mila nel 1980. Lentamente abbiamo risalito la china e le calamità del 2017 che hanno distrutto gran parte della produzione non ci hanno abbattuto”.

Gli obiettivi del Consorzio sono quelli di riportare la produzione a 40mila quintali l'anno, a cui ci si sta avvicinando, diversificare la linea di produzione e far sì che il 95% della trasformazione avvenga in Calabria.



A livello di produzione l’ultima annata non è stata favorevole per gli agricoltori calabresi. “Abbiamo avuto perdite pari al 75% della produzione totale, quindi parliamo di circa 11mila quintali. Questo perché il cedro è una pianta molto delicata che soffre i repentini sbalzi di temperatura e le escursioni termiche dello scorso anno hanno rovinato il raccolto. Un vero peccato considerato che i consumi sono in aumento”.



“Il cedro – prosegue Adduci - è una pianta particolare che porta in sé qualcosa di mistico e che le comunità ebraiche sostengono arrivi dal paradiso terrestre. Per questo, è un prodotto che da solo è capace di tessere relazioni di fratellanza tra comunità differenti e in grado di supportare e incrementare il turismo locale. Proprio per questo abbiamo fatto richiesta per la Dop al Ministero delle Politiche Agricole, che ci ha risposto con una prima valutazione positiva e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l’ok definitivo per presentare la domanda agli organi competenti dell’Unione Europea”.



Nel 2004 il Consorzio del Cedro di Calabria ha fatto del suo prodotto tipico una coltura-cultura, realizzando e gestendo il Museo del Cedro e supportando l’evento Mediterraneo Cedro Festival 2022. 

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