Le nuove frontiere per il Mater-Bi

Pomodoro da industria, i vantaggi della pacciamatura biodegradabile

Le nuove frontiere per il Mater-Bi
Meloni, angurie, insalate, pomodoro, porro. Sono solo alcune delle colture su cui è stato testato l'utilizzo del telo pacciamante biodegradabile in Mater-Bi di Novamont con ottimi risultati. La sostenibilità è oggi uno dei fattori di crescita del settore e il materiale è pronto ad allargare i suoi confini: sono attualmente in corso prove sulle cipolle ed anche sulle fragole da vivaio.


Per mostrare i benefici in campo della pacciamatura con telo in Mater-Bi ieri è stato organizzato un open day con “Dimostrazione di semina diretta su pacciamatura biodegradabile di pomodoro da industria (seme confettato) e zucca (seme calibrato)” presso l’azienda agricola Bologna Miriam di Comacchio. Abbiamo partecipato all’appuntamento per indagare i benefici di questo tipo di pacciamatura.



Il vantaggio principale è sicuramente quello di utilizzare un materiale sostenibile, che dopo l’utilizzo può essere lasciato sul terreno e fresato: grazie alle componenti del Mater-Bi il telo si biodegraderà completamente dopo poco tempo. Questo rappresenta una grande risparmio sia in termini di costi di produzione, che di tempo impiegato dal produttore: la rimozione del telo rappresenta nella maggior parte dei casi un passaggio molto delicato e impegnativo, che ora può facilmente essere saltato.



Come ha spiegato Massimo Castagnetti, tecnico commerciale di Novamont, la prova è stata eseguita nell'azienda gestita, in regime di agricoltura biologica, da LamboSeeds: il telo in Mater-Bi utilizzato aveva uno spessore pari a 15 micron. La varietà seminata di pomodoro era la Svh1, molto precoce e con una buona resistenza a nematodi e pseudomonas.
“Il vantaggio dell’utilizzo della pacciamatura in Mater-Bi – ha aggiunto Castagnetti – è una migliore gestione delle malerbe, che rappresentano uno dei principali problemi per il pomodoro da industria biologico. A livello di performance, il telo biodegradabile è comparabile in tutto e per tutto alla plastica: i produttori che lo hanno provato, continuano a sceglierlo senza dubbi”.



Le macchine utilizzate per la stesura del telo erano dell’azienda Forigo. “Le nostre macchine agricole – ha spiegato Alberto Forigo dell’azienda – permettono di impostare distanze variabili e riescono a seminare un ettaro in circa 4/4,5 ore”(clicca qui per conoscere le macchine in dettaglio). 



“Sono stato tra i primi ad utilizzare i teli in Mater-Bi – ha detto Sandro Colombi, direttore commerciale di LamboSeeds – i vantaggi per le colture biologiche sono notevoli, anche per le problematiche collegate al diserbo. Inoltre, con il tempo le caratteristiche del telo sono migliorate, per cui oggi ha le stesse performance di un telo in plastica ma è più sostenibile”.



Ottimo anche il ruolo del telo per il controllo dell’umidità nel terreno. Considerati i problemi di traspirazione della pacciamatura tradizionale, il Mater-Bi è più traspirante: una caratteristica che permette di mantenere l’umidità del terreno e temperature costanti che contribuiscono alla crescita ottimale della pianta.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli

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