Rapporto di sostenibilità, il battesimo di Romagnoli

L'ad: «Dobbiamo lasciare il mondo meglio di come lo abbiamo trovato»

Rapporto di sostenibilità, il battesimo di Romagnoli
La sostenibilità è sempre più al centro delle aziende e Romagnoli F.lli non fa eccezione. Nella seconda giornata di Macfrut ha presentato il suo primo rapporto di sostenibilità. Lo ha fatto in un convegno moderato dal professore Roberto Della Casa, in cui sono intervenuti Silvia Dallai di Deloitte, azienda di servizi di consulenza, e l’amministratore delegato Giulio Romagnoli. 



“Crediamo che la missione delle imprese sia lasciare le cose meglio di come le ha trovate – ha esordito l’ad della realtà bolognese -. In quanto azienda alla terza generazione abbiamo delle responsabilità: sociale, ambientale ed economica. Il rapporto di sostenibilità per noi non è sicuramente un punto di arrivo, ma di partenza. Siamo qui a Macfrut perché vogliamo portare una testimonianza al settore su cosa si può fare per migliorare perché non bisogna avere paura di alzare l’asticella e farsi misurare. Meglio competere sul migliorarsi che sul centesimo in meno”.



“Quello dell’aspetto ambientale è un tema che fa da padrone – ha sottolineato in un suo intervento il fondatore di Italiafruit News, Roberto Della Casa – ma va portato sui binari corretti. La parola è sulla strada giusta perché va al concetto di bucolico ed entra nel tema del recupero della plastica, della tutela della biodiversità e della circolarità dell’economia”.



Silvia Dallai ha supportato l’azienda nella rendicontazione. “sostenibilità rappresenta un elemento di business e di valore nel medio lungo periodo. La società ha deciso di mostrare in modo trasparente le performance su questi aspetti e confrontarsi rispetto a quello che è il mercato e l’evoluzione attesa. Sono stati applicati dei criteri internazionali”. 

Dal rapporto risulta che Romagnoli ha consumato 8.148 GJ di energia, di cui il 26% prodotta da fonti rinnovabili. Il 100% delle 806 tonnellate di rifiuti prodotti all’anno sono classificati come non pericolosi e che nel 2020 ha donato 58.816 kg di patate. Inoltre, nel 2019 è stata la prima azienda ad ottenere la certificazione Residuo Zero sul prodotto patata.

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